giovedì 26 aprile 2012

Domande e considerazioni


Cara Affranta,

come sta andando la tua settimana di corsissima?

Oggi non ho fatti particolari da raccontarti, ma solo delle domande semiserie su cui mi interrogo da qualche tempo, senza mai trovare una risposta che è una. Succede anche a te? Penso che sia l’età a stimolare degli interrogativi così solenni. Qui di seguito te ne espongo qualcuno.

- Ma perché tutte le volte che in metro riesco a conquistarmi un posto a sedere, mi metto gli auricolari del mio iPod e comincio a godermi la mia musica distraente e rilassante (ricorda che soffro un po’ di claustrofobia), arriva sempre il mendicante con la fisarmonica o con il violino (e possibilmente anche con l’amplificatore) che si piazza proprio nelle mie vicinanze, impedendomi di sentire la MIA musica e obbligandomi a sentire solo la SUA???

- Ma perché quando sono alla fermata dell’autobus o della metro, in attesa come tanti altri poveri disgraziati, e cerco di ingannare l’attesa leggendo un giornale e/o ascoltando sempre la musica del mio iPod, è proprio a me che il turista di turno (possibilmente straniero) viene  chiedere informazioni, facendomi regolarmente impiccare  con i fili degli auricolari???

- Ma perché quando sono bloccata in macchina nel traffico e decido di passare nella fila accanto che mi sembra più scorrevole, non appena ho effettuato il cambio, la mia nuova fila si deve bloccare inesorabilmente??? E perché lo stesso fenomeno si ripete alle biglietterie, ai bar, insomma, ovunque ci sia da aspettare su almeno due file???

- Ma perché quando vado a stendere il bucato della famiglia i calzini sono sempre dispari??? perché ne deve mancare sempre uno??? Cosa c’è, un buco nero dei calzini da qualche parte???

Domande senza risposta…

Ecco comunque anche una considerazione seria.

25 aprile, Liberazione. Riflettevo che comincia a diventare sempre più difficile per le nuove generazioni capire le tragedie del passato. Il filtro del tempo diventa sempre più spesso, la storia del nostro paese in guerra  sembrava già qualcosa di mitico a noi, quando ce ne parlavano i nostri genitori che la guerra l’avevano vissuta direttamente, figuriamoci ai nostri figli che non riescono a concepire un mondo senza cellulari, computer e Internet! Il tempo passa e si rischia di dimenticare sempre più facilmente. Il tempo è distanza.

E con questa saggia considerazione, vista l’ora, ti saluto.

Tua Stordita

P.S. Bellissime le foto del National Geografic! E che tristezza! Ma non dovrebbero esserci tutti i giorni delle Giornate della Terra?   

P.P.S. Ti stai preparando al caldo africano che dovrebbe arrivare venerdì prossimo? Io da una parte sono scontenta (da brava over 50, amo sempre di meno il caldo), ma da un’altra sono contenta: avrò un valido alibi per i miei momenti di caldo-caldo!!!

Buona notte!

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