Cara Affranta,
come sta andando la tua settimana di
corsissima?
Oggi non ho fatti particolari da raccontarti,
ma solo delle domande semiserie su cui mi interrogo da qualche tempo, senza mai
trovare una risposta che è una. Succede anche a te? Penso che sia l’età a
stimolare degli interrogativi così solenni. Qui di seguito te ne espongo
qualcuno.
- Ma perché tutte le volte che in
metro riesco a conquistarmi un posto a sedere, mi metto gli auricolari del mio
iPod e comincio a godermi la mia musica distraente e rilassante (ricorda che
soffro un po’ di claustrofobia), arriva sempre il mendicante con la fisarmonica
o con il violino (e possibilmente anche con l’amplificatore) che si piazza
proprio nelle mie vicinanze, impedendomi di sentire la MIA musica e obbligandomi a
sentire solo la SUA ???
- Ma perché quando sono alla fermata
dell’autobus o della metro, in attesa come tanti altri poveri disgraziati, e
cerco di ingannare l’attesa leggendo un giornale e/o ascoltando sempre la
musica del mio iPod, è proprio a me che il turista di turno (possibilmente
straniero) viene chiedere informazioni,
facendomi regolarmente impiccare con i fili
degli auricolari???
- Ma perché quando sono bloccata in
macchina nel traffico e decido di passare nella fila accanto che mi sembra più
scorrevole, non appena ho effettuato il cambio, la mia nuova fila si deve bloccare
inesorabilmente??? E perché lo stesso fenomeno si ripete alle biglietterie, ai
bar, insomma, ovunque ci sia da aspettare su almeno due file???
- Ma perché quando vado a stendere il
bucato della famiglia i calzini sono sempre dispari??? perché ne deve mancare
sempre uno??? Cosa c’è, un buco nero dei calzini da qualche parte???
Domande senza risposta…
Ecco comunque anche una
considerazione seria.
25 aprile, Liberazione. Riflettevo
che comincia a diventare sempre più difficile per le nuove generazioni capire
le tragedie del passato. Il filtro del tempo diventa sempre più spesso, la
storia del nostro paese in guerra sembrava
già qualcosa di mitico a noi, quando ce ne parlavano i nostri genitori che la
guerra l’avevano vissuta direttamente, figuriamoci ai nostri figli che non
riescono a concepire un mondo senza cellulari, computer e Internet! Il tempo
passa e si rischia di dimenticare sempre più facilmente. Il tempo è distanza.
E con questa saggia considerazione,
vista l’ora, ti saluto.
Tua Stordita
P.S. Bellissime le foto del National
Geografic! E che tristezza! Ma non dovrebbero esserci tutti i giorni delle
Giornate della Terra?
P.P.S. Ti stai preparando al caldo
africano che dovrebbe arrivare venerdì prossimo? Io da una parte sono scontenta
(da brava over 50, amo sempre di meno il caldo), ma da un’altra sono contenta: avrò
un valido alibi per i miei momenti di caldo-caldo!!!
Buona notte!
Nessun commento:
Posta un commento