Innanzi tutto ti prego di notare l’incipit allegro e pimpante: come vedi, sto cercando in tutto e per tutto di mettere in pratica il tuo prezioso consiglio e quindi di oscillare il più possibile verso lo stato d’animo sereno-incosciente (che tra l’altro piace di più anche a me).
Così, dopo essermi
auto-rassicurata, una volta uscita dal supermercato, con la vettura stracarica di buste e
borsoni sono felicemente arrivata alla casa materna, senza manco trovare il
solito imbottigliamento nel solito punto del tragitto (toh, ed è venerdì 13!) e
soprattutto senza neanche andare a sbattere! Arrivata, prendo le 5-6 sporte
stracolme (perché la spesa pesa così tanto!), le appoggio sbuffando sul
pavimento dell’ascensore, e premo il tasto del 4° piano invece del 3° (acc.! Adesso col su-giù l’ascensore si
blocca con me dentro, e io soffro leggermente di claustrofobia…), ma non
succede nulla (Eh, razionalità ci
vuole!!!). Trionfante di senso pratico, mi incollo (più o meno
letteralmente) le numerose sporte, ed è lì che l’anta sinistra della porta
dell’ascensore si richiude accostandosi all’anta destra con in mezzo la
falangetta del MIO dito medio della MIA mano sinistra!!!!!!!!! Dolore, DOLORE, per causa stupida, che fa
ancora più male (quando ti senti cretina, insomma, per esserti fatta male da
sola…)!!!!!!! Suono il campanello (a dire il vero SCAMPANELLO A DISTESA), perché non ce la faccio a prendere le
chiavi, e mia madre, ovviamente sempre 88enne, ci mette più del solito a
venirmi ad aprire… intanto il dolore aumenta… comincio a battere i piedi e a
tirare moccoli mentalmente (non vorrei
che qualcuno mi sentisse)… poi finalmente la genitrice spalanca la porta
con un sorriso, un “Ciao!”, e comincia a trascinare una sportona dal
pianerottolo all’interno, come fa di solito, ostruendomi il passaggio… che faccio? La travolgo? Poi finalmente
si sposta e io posso avere libero accesso al rubinetto della cucina e poi al
ghiaccio, o meglio, alla fettina di carne congelata (“Il ghiaccio non c’è!”)
che cerco di premermi alla bell’e meglio sull’unghia che intanto comincia a
diventare viola…
Be’ roba da poco, come vedi riesco
anche a scrivere al computer, ma il dito fa ancora male e pulsa un poco: spero
soprattutto che l’unghia resista. Ricordo ancora con terrore quello che
successe all’indice destro di mia madre quando mio padre glielo “chiuse” nello
sportello della macchina: dito gonfissimo, unghia blu-notte e poi… ciao, ciao,
cara unghia!!! Ero bambina, ma la cosa mi scioccò talmente da stentare a
credere oggi che si sia trattato di una sola ed unica volta: la mia mente
contorta ha invece replicato tante volte l’incidente, come se ad ogni viaggio in auto
mio padre (sbadatissimo o decisamente sadico) si fosse divertito a “battezzare”
le dita di mia madre!
Boh, chissà cosa succederà MARTEDI’ 17…
Sul mio iPOD ho creato una cartella relax dove ho scaricato musica dal ritmo lento e rilassante, soprattutto
classica e new age, dal Canone in D
maggiore di Johann Pachelbel, a quasi tutto il repertorio di Enia (ce n’è
una col rumore delle onde), da Rumer (slow) a Norah Jones. Quando mi sveglio e
mi sento particolarmente “vispa”, cioè sull'agitato-spinto, mi infilo gli auricolari
dell’iPOD nelle orecchie e seleziono relax.
Ovviamente non sono ancora riuscita a prendere sonno in questo modo, ma almeno
mi rilasso un po’ e risparmio gli occhietti miopi, sempre troppo provati dalle
prolungatissime letture diurne e soprattutto notturne. Ah, attenzione però a non cadere nella tentazione di ascoltare altri generi come rock o heavy metal, perché allora sarebbe garantito il passaggio dall'agitato-spinto all'agitatissimo-con-super-brio! e attenzione a non inserire nella cartella relax canzoni sbagliate: a me è successo, e il passaggio traumatico dalle nenie di Enia al ritmo concitato di Ligabue ha rovinato in un attimo quel senso di galleggiamento benefico che ero riuscita faticosamente a costruirmi...
Urge andare a
preparare la cena: coniglio alla cacciatora, se faccio in tempo, altrimenti un
bel digiuno salutare! Scherzo, mica voglio che mi prendano a morsi per la
fame!!! Scappo!
Tua Stordita
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