sabato 30 marzo 2013

Buona e serena Pasqua!!!

Tanti cari auguri, Affry, ovunque tu sia e qualunque cosa tu stia facendo!

Io so già che cucinerò e mangerò, mangerò e cucinerò... godrò e poi piangerò le mie solite lacrime di coccodrillo pensando ai chili in più e alla fatica che dovrò fare per cercare di farli andar via!!!

Prometto che cercherò quindi di trattenermi: sono o non sono una "saggia" e ""serena" over 50, quindi...

Comunque poi ti racconterò.

Intanto, buone Pasqua a te, e tante belle sorprese (anche senza uova).

Stordy

venerdì 22 marzo 2013

Over 50: tra serenità e rassegnazione

Carissima Affry,

ma dove sei finita?
Immagino che anche tu  stia lì a mangiarti le unghie fino all'osso dal nervoso nell'attesa spasmodica che Napolitano sciolga la prognosi e tiri fuori dal cappello a cilindro il nome del fortunato a cui ha pensato di affidare l'incarico di formare il nuovo governo... dai, resisti, ancora poco e lo sapremo...

Intanto, per ingannare l'attesa, ti volevo segnalare questo interessantissimo articolo che ho appena letto su Repubblica, dal titolo La rivincita delle cinquantenni http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2013/03/22/news/le_donne_pi_felici_dopo_i_50_anni_tra_indipendenza_e_accettazione-55132571/?ref=HRLV-2

WOW! Non sapevo di essere così sicura di me stessa, consapevole, realizzata, SERENA...

Sì, senz'altro mi sento più sicura di quando avevo 20 anni e di sicuro a quegli anni non ci tornerei: paura di tutto e di tutti, lacrima facile, tendenza alla chiusura e alla depressione, tutto bianco o nero, idealismo e scarso senso pratico, vittimismo, io contro il mondo nemico. E intorno a me il terrorismo, gli attentati, le rapine e i rapimenti, la lista quotidiana di morti ammazzati per bombe alle banche o ai treni o alle stazioni, gli emarginati e la lotta di classe, il diritto allo studio, le manifestazioni, gli scontri, i lacrimogeni e le manganellate...

Ma di qui a dire che, ormai over 50, mi sento PIENAMENTE REALIZZATA, ci corre veramente!!!

Ma quale realizzata! Sono un'inattiva che si domanda, rassegnata, ogni giorno che ne deve fare della sua ventennale esperienza lavorativa e dei suoi anni di studio. Sono una over 50 rassegnata, che non cerca più un lavoro, un'attività con cui potersi realizzare, di cui essere soddisfatta. Sono una casalinga coatta, ecco quello che sono!!! Come posso essere felice di me? Come posso sentirmi "realizzata"? Ma forse la cosa riguarda solo me, forse sono solo io la mosca bianca, una over 50 irrealizzata in un mondo di over 50 realizzatissime...

Ma quale "bella e in forma": non riesco a pensare a un'attività sportiva che subito mi ammalo, e riguardo al "bella", poi...!!! Lasciamo perdere.
Comunque, non mi sono sottoposta e non mi sottoporrò mai a ritocchini di varia natura e specie: dall'acne alle rughe senza passaggi intermedi è il mio motto, e la situazione attuale di rughe sempre più marcate e diffuse con ancora qualche accenno di acne (ah, gli ormoni!) mi sta benissimo!

Insomma, a leggere l'articolo mi dovrei sentire FELICE, "senza più nodi da sciogliere". Mah, non mi sento proprio così, e tu?

C'è qualche altra over 50 in ascolto cui chiedere un parere?

Forse sono solo le over 50 statunitensi a sentirsi così, in pace con se stesse e pienamente appagate. Ma noi, over 50 italiane, come ci sentiamo? Siamo veramente così vincenti anche noi? Ripeto, io senz'altro mi sento meno vecchia di mia madre alla mia età, ma di certo mi sento meno tranquilla e serena di lei se penso agli anni a venire, alla vecchiaia e alle infinite cose che ancora vorrei fare per me, per sentirmi "utile" socialmente, per arricchirmi ancora. Io non mi sento affatto "realizzata", ma non vorrei nemmeno sentirmi "conclusa", ferma al capolinea. C'è ancora così tanto da scoprire, da fare, da alimentare la mia voglia di conoscere e di crescere!!!

Adesso che ci penso, da un lato vorrei sentirmi "realizzata", ma da quell'altro no: mi fanno un po' paura i capolinea, preferisco essere sempre in corsa, in movimento...

Ragionamenti da Stordita? Può essere. Anche questo è un vantaggio dell'età: la consapevolezza che si può essere allo stesso tempo bianchi e neri, desiderosi di fermarsi a guardare il cammino percorso e insieme non aver voglia di arrestarsi, ma aver sete di cose nuove da vedere e da scoprire...

Un abbraccio "filosofico"

Tua Stordy-Sordy

domenica 17 marzo 2013

Tra Roma e Lapponia

Carissima Affry,

questa volta ho deciso di non tediarti con i miei problemi di salute pur ancora presenti. Ti basti sapere che un gentilissimo amico medico mi ha semplicemente detto che mi è andata bene: a volte si deve intervenire chirurgicamente nella zona dell'occhio-zigomo per sbloccare un'infezione come quella che ho avuto grazie all'influenza... quindi mi ha prescritto antibiotici e antiinfiammatori a gogò che ho preso diligentemente, anche se nel frattemppo mi sono ribeccata una nuova passata di raffreddore-tosse dei miei soliti... a questo punto sto pensando seriamente di organizzarmi un viaggetto a Lourdes o a Fatima, passando per Loreto, non so ancora bene se per grazia ricevuta o se per chiedere la grazia...

Ma sono talmente tanti gli eventi interessanti che si sono affollati in questi giorni che non so veramente da che parte cominciare.

Intanto, da povera Spampanata che vive a Roma, non posso che gioire del fatto che nella scorsa settimana almeno tre problemi che riguardano da vicino noi romani abbiano trovato una soluzione: l'elezione del nuovo papa (Francesco: riuscirà a essere un papa veramente diverso?), quella del presidente della Camera (una donna, evviva!, e che donna!!!) e quella del presidente del Senato (mi è piaciuto molto il suo discorso, serio, diverso e sicuro). Io in questi giorni non me ne sono andata in giro, come puoi ben immaginare, ma le cronache riferivano di traffico apocalittico, di zona Borgo-Vaticano-Prati in stato di assedio, dei turisti sconcertati e dei romani mooolto nervosi. Tutto finito e superato, per fortuna, ma ti assicuro che vivere a Roma non è un'impresa facile. Prima di muoverti per andare da qualche parte, devi informarti su almeno 3 quotidiani locali per vedere se lungo il tuo percorso (rigorosamente su mezzi pubblici) potrai correre il rischio di imbatterti in processioni, manifestazioni di varia natura e specie, cortei, lavori per la metropolitana e quindi deviazioni inaspettate, maratone e maratonine varie, concerti, per non parlare degli spostamenti con dispiego smodato di forze di protezione per il politico "importante" di passaggio (ricordo ancora quello di G.W. Bush. Pazzzesco, sirene spiegate, tutti bloccati - anche i pedoni - autoblindo con mitra spianati... sembrava il set di un  film con Bruce Willis, giuro!).

Insomma, uno strazio. Per carità, adoro la mia città, mi piace da morire storicamente, artisticamente, culturalmente. Mi piace passeggiare per il Centro e dintorni, lasciando i piedi liberi di andare dove vogliono, seguendo l'ispirazione o il profumo, il suono, o il colore del momento, come fa anche la nostra cara amica Luna qui  http://pizzafichiezighini.blogspot.it/  ("Vedo la maestà del Colosseo").
Mi piace la romanità, l'ironia sempre pronta, spiazzante, e il gusto per la battuta caustica, lo spirito indelebile di chi ne ha viste di tutti i colori con il passare degli anni e dei secoli, dei papi, dei re e degli invasori.

Ma in generale, sopratttutto riguardo al traffico, ai mezzi pubblici e alle condizioni delle strade, la situazione è spesso insopportabile. Dovrebbero darci un premio alla pazienza, altroché!, perché ce ne vuole tantissima a vivere nell'ex caput mundi, te lo assicuro.

Il Trequarti, che è mitteleuropeo, non si spiega perché a Praga i tram arrivino in perfetto orario e qui gli autobus no. Io ho il mio bel da fare a spiegargli che Roma non è Praga, ma debbo confessare che chiudermi dietro la nota giustificazione del peso della storia, mi urta alquanto... d'altronde è l'alibi preferito di ogni sindaco. Il traffico? Colpa della storia di Roma. I mezzi pubblici carenti? Colpa del passato di Roma. Le strade piene di buche, con l'asfalto d'infima qualità? Colpa della storia. Le strisce pedonali che finalmente appaiono, ma poi scompaiono in pochi giorni? Colpa della storia.
Questa purtroppo non diventerà mai una città veramente moderna. Tanto vale che diventi una volta per tutte quell'enorme monumento-museo a cielo aperto che tanti storici dell'arte, urbanisti e architetti hanno vagheggiato e temuto, non ti pare?
E sto parlando solo del traffico. Non ti dico poi riguardo agli uffici pubblici. Ricordi la mia giornata all'ufficio di collocamento? Ecco, quando si tratta di dover andare in municipio o in qualche altro ameno ufficio pubblico, il bravo e caustico romano non può che armarsi di santa pazienza e affidarsi al destino, previa seduta di almeno 4 ore di training autogeno rassicurante: ce la puoi fare, puoi resistere anche stavolta al numeratore rotto, all'impiegata isterica e maleducata, alle file interminabili, alle indicazioni carenti, al senso di spaesamento e inutilità...

Pensare di invecchiare in questa città e in queste condizioni, non è una gran bella prospettiva...
ma qual è la parola d'ordine di questi ultimi giorni?
SPERANZA?
Be', allora adotto anch'io questa parola, e che ti debbo dire,  speriamo bene davvero per i romani e per tutti, anziani, giovani e over 50 come noi Spampanate!

E da voi in quel di Torino, come va in quanto a traffico e pubblici uffici? Immagino sia tutto più facile ed efficiente... e come ti immagini di invecchiare nella tua nordica città?

Un saluto speranzoso (ma tanto tanto tanto speranzoso)

Tua Stordy-Sordy

P.S. Dimenticavo che martedì qui a Roma sarà una di quelle giornate da bollino nero a causa dell'insediamento del papa: già sappiamo di strade chiuse da domattina! la vita dura di noi romani continua... quasi quasi scappo in Lapponia!!!

 
 



lunedì 4 marzo 2013

Aggiornamenti dal lazzaretto

Ciao, Affry!

Giovedì mattina scorso, verso le 10, mi sono dovuta trascinare fino alla scuola della Figlia Piccola, perché la suddetta aveva mal di pancia e voleva tornare a casa. Quindi, mentre nella mente mi frullava l'interrogativo: "Ma di quale tipo di mal di pancia si tratterà?", mi sono preparata (fortuna che non pioveva), imbacuccata a dovere con palandrana-sciarpa-cappello, e ho inforcato la macchina con il finestrino quasi del tutto aperto per sentire meglio i rumori della strada.... sì, perché il mio udito nel frattempo è rimasto tale e quale, cioè ancora deficitario... fortuna che il tratto di srada è breve!

Insomma, faticosamente arrivo a scuola, mi rivolgo alla bidella-portinaia ed espongo il caso, e lei: "Ma chi l'ha chiamata, sua figlia?". E io: "No! Mi avete chiamato voi!", mentre la mia faccia diventa un grosso punto esclamativo, pronto a inca... rsi ("Me ne stavo tanto bene a tossire e starnutire a casa mia, sai che voglia avevo di trascinarmi fin qui! E poi mia figlia lo sa che c'è il divieto assoluto per gli alunni di usare il cellulare a scuola!"). E allora inizia l'indagine: la bidella-portiera si rivolge alla bidella-del-corridoio al pianterreno, relativo alla classe della Figlia Piccola, la quale della questione non sa niente... e in un inspiegabile delirio da  inchiesta, entrambe mi chiedono: "Ma lei è sicura?". A quel punto sto per scattare con una serie di moccoli e contro-moccoli, ma da personcina educata (forse troppo) quale sono, mi limito a dire: "Sono convalescente, ma non rrincretinita! Mi avete chiamato voi!!!".  E, incredibile, alla bidella-portinaia si accende la lampadina: "Ahhh!!! L'avrà chiamata l'altra bbidella che io ho sostituito un quarto d'ora fa... adesso chiamiamo sua figlia!".

Menomale. Mistero risolto. Sono salva. Ma intanto, come starà la Figlia Piccola?

Finalmente me la vedo arrivare dal fondo del corridoio, quasi piegata in due dai dolori di pancia: si tratta della forma influenzale, che bello!!! "Sono già andata in bagno qui a scuola, ma mi fa tanto male la pancia, ho i crampi e... presto, sbrighiamoci! debbo andare di nuovo in bagno, ma A CASA!!!". E a casa riusciamo ad arrivare in breve, sempre con il finestrino abbassato e il cappello calato sulle orecchie. La Figlia Piccola se ne sta tre quarti d'ora in bagno ("Ehi, ma sei viva?"), ma poi ne esce sollevata anche se dolorante.

Conclusione: lazzaretto a quota due persone, c he gaudio!!!!

Ma oggi la Figlia Piccola è tornata a scuola, quindi resto solo io nel lazzaretto: guai a chi mi vuole togliere il primato di resistenza!!!

Sai Affry, che sto cominciando ad applicare il tuo consiglio? Qualche volta approfitto della mia sordità per isolarmi, per non dare delle risposte immediate, per non alzarmi quando la lavapiatti annuncia con 5 sibili di aver finito il programma e bisogna spegnerla e aprirla... sì, a volte conviene non sentirci bene! Soprattutto in questo clima di acuta incertezza economica, POLITICA (ma lasciamo perdere, non mi voglio deprimere di più) e sociale: avrei voglia di andarmene lontano (ma proprio lontano, lontano), ma non posso, così almeno mi isolo un poco da questo mondo incomprensibile, disorientato e caotico.

Riguardo poi all'essere o non essere una good mom, debbo arguire che le mie Figlie sono FELICISSIME, soprattutto in questo periodo in cui le mie forze sono quelle di una formica ubriaca.
Ma l'altro giorno, incontrando in giro per casa non i soliti batuffoli lanuginosi di polvere (che teneramente chiamo "gatti"), bensì degli alieni tipo questo


fonte : vedi sotto

mi sono spaventata, e mi sono detta che dovevo far qualcosa per eliminarli, tipo... pulire,  anche a costo di giocarmi un po' della felicità della mia prole. (Apro una parentesi. L'immagine qui sopra l'ho presa da  http://www.collater.al/arts/klaus-pichler-dust/http://www.collater.al/arts/klaus-pichler-dust/  . Non sapevo di vivere in una galleria d'arte e non in un appartamento un filino impolverato!...)

Ritornando alla prole, tanto poi, già me li immagino i commenti delle Figlie tra qualche anno: "Eh sì, nostra madre non ci ha mai rotto le scatole più di tanto per l'ordine e le pulizie in casa, ha dato sempre più impportanza al colloqio con noi, a farci fare sport, ecc., ma certo che la nostra casa era così sporca! Quasi me ne vergognavo!!!".

I figli non li acccontenti mai, si sbaglia sempre e comunque, no???, quindi mi preparo spiritualmente.

Però sono felice di aver scoperto di essere una GOOD MOM: sapevo già di non essere una PERFECT MOM, almeno good!!

A proposito di forze, casa, pulizie, tempo che non basta mai, ecc., ho scoperto solo stamattina che Luna di http://pizzafichiezighini.blogspot.it/  il 9 febbraio aveva scritto un commento al mio post Dei ringraziamenti, del Carnevale e del tempo che passa. Anch'io cerco di limitare il più possibile l'uso del ferro da stiro; ho collaudato con successo il sistema dello stiraggio delle magliette-asciugamani-e tuttto-quello-che-si-può GIA' PPREVENTIVAMENTE PIEGATO.  Purtroppo avanza sempre qualcosa da stirare sull'intera superficie, ma almeno cerco di limitare i danni. Le camicie, poi, se le stira il Trequarti, per fortuna. A me toccano però le camicie scout delle Figlie... quelle non si possono evitare: fanno parte della tacita gara tra mamme, non puoi mandare in giro tua/tuo figlio come una/o sciamannata/o...

E con ciò, visto che si è fatta una certa ora, vado a concentrarmi sul pranzo. Che accidente preparerò? La fantasia scarseggia... il livello di scontentezza gastronomica aumenta... che strazio!!! Vado a perlustrare il frigo in cerca di un'idea rapida, salutare, gustosa, sfiziosa... che ne dici di un panino al prosciutto? Dici che me lo sbattono sulle gengive? Hai ragione. Mi esibirò in una pasta... fantasiosa.

Ti farò sapere presto.

Tua Sordy-Stordy