giovedì 25 aprile 2013

Guerriere realizzate

Cara Stordy-non-più-Sordy!!!!

finalmente nella città sabauda è arrivata la primavera. Gli ormoni sono più che mai in subbuglio, io cerco di pensare al periodo vacanziero, la spampanatura da salto termico (gelo mattutino, caldo tropicale al pomeriggio) si fa sentire... in più si è abbattuta su di me la tragedia dell'Uomochiamatodivano afflitto da raffeddore primaverile, un evento che non si può ignorare, anche volendo, visto che ogni 10 minuti circa ripete come un mantra che è raffreddato, casomai mi fossi dimenticata dall'ultimo avviso.

Lo so che mi pensavi già con un cocktail in mano a guardarmi i piedini sullo sfondo di un qualche oceano, ma come vedi non è così. Non sono scomparsa, quindi, ma ho avuto un po' una crisi da post bianco e mi sono consolata guardando la lista dei blog che ci piacciono: anche lì qualcuno c'ha da fare e lascia passare tempi lunghi tra un post e l'altro.
Inoltre: succede solo a me che mi sveglio di notte con una idea folgorante che al mattino è scomparsa? Per esempio l'idea di stanotte si è già volatilizzata, quindi vado un po' in ordine sparso e con il consueto disordine mentale

Ho appena terminato la lettura (insieme al caffé mattutino) di un bell'articolo si Arianna Huffington pubblicato su D di Repubblica di cui ti consiglio l'attenta lettura : Anche le guerriere si riposano. Mrs Huffington - una donna che dovrebbe tenere dei corsi intensivi di furbizia per noi cretine - , spiega che "lavorare di più e meglio per molte di noi è il solo modo per farcela". Tu che ne dici? Io dico che mi piacerebbe lavorare anche un po' di più (non so quando, ma mi attrezzo)  ma vorrei che cominciassero a essere retribuite in modo almeno dignitoso quelle che già faccio. E non perdere tempo a inseguire committenti sfuggenti per recuperare cifre vergognosamente basse che vengono pagate dopo mesi. Leggilo, e dimmi se non sei d'accordo con la storia del sonno necessario e indispensabile. Infatti cita tre uomini celebri noti per il loro sonnellino pomeridiano, una locuzione che ho dovuto andare a cercare sul dizionario perché a me ignota :-)

Il che si aggancia alla "realizzazione" di cui parli nel tuo posto Over 50: tra serenità e rassegnazione.
Intanto fughiamo subito qualsiasi dubbio: non sei tu l'unica non realizzata (siamo almeno due, intanto) , è l'articolo che mi sembra che un po' ci pigli per i fondelli...
Intanto , ma se ti telefonasse l'allegro intervistatore per sapere se sei triste o allegra, tu gli dici che hai le palle che ti girano 24 ore su 24, 7 giorni su 7???? Già me le immagino, l'intervista: "Signora, in una scala da 1 a 10, dove 1 è orrenda e 10 è bellissima, lei al mattino, quando si alza dopo una notte insonne accanto a una locomotiva sbuffante travestita da marito e si guarda allo specchio, come si vede?" . Ecco: tu rispondi "sono fuori scala in negativo" o ti dai almeno un 6 per non deprimerti ulteriormente?
E l'ha pure scritto una donna, l'articolo di Repubblica... Probabilmente una che non ha le occhiaie samsonite quando si alza al mattino

Momento Amarcord. Non so se hai visto che torna in auge uno dei miei (e forse anche tuoi) miti: Calimero. Ah, Carosello! Dovrebbero farne materia obbligatoria a scuola, giusto per vaccinare le giovani menti del futuro dal ciarpame che circola oggi. Per fortuna che c'è Maurizio Crozza con la sua imitazione di Antonio Banderas. Non riesco più a guardare l'originale senza schiantarmi dalle risate e già pregustando che cosa diventerà in mano agli autori


Momento speranza: questo è il periodo in cui scalpito con il pensiero prefigurandomi avventurosi stacchi dalla quotidianità. E continuo a pensare a (almeno) una settimana a piedi o in bicicletta. Meglio a piedi, proprio perché ho bisogno di decompressione. Quindi ri-pensaci. I vantaggi: economico, divertente (sempre che si vada insieme) rilassante, tonificante e rassodante. Bagaglio leggerissimo e basta. L'unico guaio è che magari non ci viene voglia di tornare...

un abbraccio
tua Affry












sabato 30 marzo 2013

Buona e serena Pasqua!!!

Tanti cari auguri, Affry, ovunque tu sia e qualunque cosa tu stia facendo!

Io so già che cucinerò e mangerò, mangerò e cucinerò... godrò e poi piangerò le mie solite lacrime di coccodrillo pensando ai chili in più e alla fatica che dovrò fare per cercare di farli andar via!!!

Prometto che cercherò quindi di trattenermi: sono o non sono una "saggia" e ""serena" over 50, quindi...

Comunque poi ti racconterò.

Intanto, buone Pasqua a te, e tante belle sorprese (anche senza uova).

Stordy

venerdì 22 marzo 2013

Over 50: tra serenità e rassegnazione

Carissima Affry,

ma dove sei finita?
Immagino che anche tu  stia lì a mangiarti le unghie fino all'osso dal nervoso nell'attesa spasmodica che Napolitano sciolga la prognosi e tiri fuori dal cappello a cilindro il nome del fortunato a cui ha pensato di affidare l'incarico di formare il nuovo governo... dai, resisti, ancora poco e lo sapremo...

Intanto, per ingannare l'attesa, ti volevo segnalare questo interessantissimo articolo che ho appena letto su Repubblica, dal titolo La rivincita delle cinquantenni http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2013/03/22/news/le_donne_pi_felici_dopo_i_50_anni_tra_indipendenza_e_accettazione-55132571/?ref=HRLV-2

WOW! Non sapevo di essere così sicura di me stessa, consapevole, realizzata, SERENA...

Sì, senz'altro mi sento più sicura di quando avevo 20 anni e di sicuro a quegli anni non ci tornerei: paura di tutto e di tutti, lacrima facile, tendenza alla chiusura e alla depressione, tutto bianco o nero, idealismo e scarso senso pratico, vittimismo, io contro il mondo nemico. E intorno a me il terrorismo, gli attentati, le rapine e i rapimenti, la lista quotidiana di morti ammazzati per bombe alle banche o ai treni o alle stazioni, gli emarginati e la lotta di classe, il diritto allo studio, le manifestazioni, gli scontri, i lacrimogeni e le manganellate...

Ma di qui a dire che, ormai over 50, mi sento PIENAMENTE REALIZZATA, ci corre veramente!!!

Ma quale realizzata! Sono un'inattiva che si domanda, rassegnata, ogni giorno che ne deve fare della sua ventennale esperienza lavorativa e dei suoi anni di studio. Sono una over 50 rassegnata, che non cerca più un lavoro, un'attività con cui potersi realizzare, di cui essere soddisfatta. Sono una casalinga coatta, ecco quello che sono!!! Come posso essere felice di me? Come posso sentirmi "realizzata"? Ma forse la cosa riguarda solo me, forse sono solo io la mosca bianca, una over 50 irrealizzata in un mondo di over 50 realizzatissime...

Ma quale "bella e in forma": non riesco a pensare a un'attività sportiva che subito mi ammalo, e riguardo al "bella", poi...!!! Lasciamo perdere.
Comunque, non mi sono sottoposta e non mi sottoporrò mai a ritocchini di varia natura e specie: dall'acne alle rughe senza passaggi intermedi è il mio motto, e la situazione attuale di rughe sempre più marcate e diffuse con ancora qualche accenno di acne (ah, gli ormoni!) mi sta benissimo!

Insomma, a leggere l'articolo mi dovrei sentire FELICE, "senza più nodi da sciogliere". Mah, non mi sento proprio così, e tu?

C'è qualche altra over 50 in ascolto cui chiedere un parere?

Forse sono solo le over 50 statunitensi a sentirsi così, in pace con se stesse e pienamente appagate. Ma noi, over 50 italiane, come ci sentiamo? Siamo veramente così vincenti anche noi? Ripeto, io senz'altro mi sento meno vecchia di mia madre alla mia età, ma di certo mi sento meno tranquilla e serena di lei se penso agli anni a venire, alla vecchiaia e alle infinite cose che ancora vorrei fare per me, per sentirmi "utile" socialmente, per arricchirmi ancora. Io non mi sento affatto "realizzata", ma non vorrei nemmeno sentirmi "conclusa", ferma al capolinea. C'è ancora così tanto da scoprire, da fare, da alimentare la mia voglia di conoscere e di crescere!!!

Adesso che ci penso, da un lato vorrei sentirmi "realizzata", ma da quell'altro no: mi fanno un po' paura i capolinea, preferisco essere sempre in corsa, in movimento...

Ragionamenti da Stordita? Può essere. Anche questo è un vantaggio dell'età: la consapevolezza che si può essere allo stesso tempo bianchi e neri, desiderosi di fermarsi a guardare il cammino percorso e insieme non aver voglia di arrestarsi, ma aver sete di cose nuove da vedere e da scoprire...

Un abbraccio "filosofico"

Tua Stordy-Sordy

domenica 17 marzo 2013

Tra Roma e Lapponia

Carissima Affry,

questa volta ho deciso di non tediarti con i miei problemi di salute pur ancora presenti. Ti basti sapere che un gentilissimo amico medico mi ha semplicemente detto che mi è andata bene: a volte si deve intervenire chirurgicamente nella zona dell'occhio-zigomo per sbloccare un'infezione come quella che ho avuto grazie all'influenza... quindi mi ha prescritto antibiotici e antiinfiammatori a gogò che ho preso diligentemente, anche se nel frattemppo mi sono ribeccata una nuova passata di raffreddore-tosse dei miei soliti... a questo punto sto pensando seriamente di organizzarmi un viaggetto a Lourdes o a Fatima, passando per Loreto, non so ancora bene se per grazia ricevuta o se per chiedere la grazia...

Ma sono talmente tanti gli eventi interessanti che si sono affollati in questi giorni che non so veramente da che parte cominciare.

Intanto, da povera Spampanata che vive a Roma, non posso che gioire del fatto che nella scorsa settimana almeno tre problemi che riguardano da vicino noi romani abbiano trovato una soluzione: l'elezione del nuovo papa (Francesco: riuscirà a essere un papa veramente diverso?), quella del presidente della Camera (una donna, evviva!, e che donna!!!) e quella del presidente del Senato (mi è piaciuto molto il suo discorso, serio, diverso e sicuro). Io in questi giorni non me ne sono andata in giro, come puoi ben immaginare, ma le cronache riferivano di traffico apocalittico, di zona Borgo-Vaticano-Prati in stato di assedio, dei turisti sconcertati e dei romani mooolto nervosi. Tutto finito e superato, per fortuna, ma ti assicuro che vivere a Roma non è un'impresa facile. Prima di muoverti per andare da qualche parte, devi informarti su almeno 3 quotidiani locali per vedere se lungo il tuo percorso (rigorosamente su mezzi pubblici) potrai correre il rischio di imbatterti in processioni, manifestazioni di varia natura e specie, cortei, lavori per la metropolitana e quindi deviazioni inaspettate, maratone e maratonine varie, concerti, per non parlare degli spostamenti con dispiego smodato di forze di protezione per il politico "importante" di passaggio (ricordo ancora quello di G.W. Bush. Pazzzesco, sirene spiegate, tutti bloccati - anche i pedoni - autoblindo con mitra spianati... sembrava il set di un  film con Bruce Willis, giuro!).

Insomma, uno strazio. Per carità, adoro la mia città, mi piace da morire storicamente, artisticamente, culturalmente. Mi piace passeggiare per il Centro e dintorni, lasciando i piedi liberi di andare dove vogliono, seguendo l'ispirazione o il profumo, il suono, o il colore del momento, come fa anche la nostra cara amica Luna qui  http://pizzafichiezighini.blogspot.it/  ("Vedo la maestà del Colosseo").
Mi piace la romanità, l'ironia sempre pronta, spiazzante, e il gusto per la battuta caustica, lo spirito indelebile di chi ne ha viste di tutti i colori con il passare degli anni e dei secoli, dei papi, dei re e degli invasori.

Ma in generale, sopratttutto riguardo al traffico, ai mezzi pubblici e alle condizioni delle strade, la situazione è spesso insopportabile. Dovrebbero darci un premio alla pazienza, altroché!, perché ce ne vuole tantissima a vivere nell'ex caput mundi, te lo assicuro.

Il Trequarti, che è mitteleuropeo, non si spiega perché a Praga i tram arrivino in perfetto orario e qui gli autobus no. Io ho il mio bel da fare a spiegargli che Roma non è Praga, ma debbo confessare che chiudermi dietro la nota giustificazione del peso della storia, mi urta alquanto... d'altronde è l'alibi preferito di ogni sindaco. Il traffico? Colpa della storia di Roma. I mezzi pubblici carenti? Colpa del passato di Roma. Le strade piene di buche, con l'asfalto d'infima qualità? Colpa della storia. Le strisce pedonali che finalmente appaiono, ma poi scompaiono in pochi giorni? Colpa della storia.
Questa purtroppo non diventerà mai una città veramente moderna. Tanto vale che diventi una volta per tutte quell'enorme monumento-museo a cielo aperto che tanti storici dell'arte, urbanisti e architetti hanno vagheggiato e temuto, non ti pare?
E sto parlando solo del traffico. Non ti dico poi riguardo agli uffici pubblici. Ricordi la mia giornata all'ufficio di collocamento? Ecco, quando si tratta di dover andare in municipio o in qualche altro ameno ufficio pubblico, il bravo e caustico romano non può che armarsi di santa pazienza e affidarsi al destino, previa seduta di almeno 4 ore di training autogeno rassicurante: ce la puoi fare, puoi resistere anche stavolta al numeratore rotto, all'impiegata isterica e maleducata, alle file interminabili, alle indicazioni carenti, al senso di spaesamento e inutilità...

Pensare di invecchiare in questa città e in queste condizioni, non è una gran bella prospettiva...
ma qual è la parola d'ordine di questi ultimi giorni?
SPERANZA?
Be', allora adotto anch'io questa parola, e che ti debbo dire,  speriamo bene davvero per i romani e per tutti, anziani, giovani e over 50 come noi Spampanate!

E da voi in quel di Torino, come va in quanto a traffico e pubblici uffici? Immagino sia tutto più facile ed efficiente... e come ti immagini di invecchiare nella tua nordica città?

Un saluto speranzoso (ma tanto tanto tanto speranzoso)

Tua Stordy-Sordy

P.S. Dimenticavo che martedì qui a Roma sarà una di quelle giornate da bollino nero a causa dell'insediamento del papa: già sappiamo di strade chiuse da domattina! la vita dura di noi romani continua... quasi quasi scappo in Lapponia!!!

 
 



lunedì 4 marzo 2013

Aggiornamenti dal lazzaretto

Ciao, Affry!

Giovedì mattina scorso, verso le 10, mi sono dovuta trascinare fino alla scuola della Figlia Piccola, perché la suddetta aveva mal di pancia e voleva tornare a casa. Quindi, mentre nella mente mi frullava l'interrogativo: "Ma di quale tipo di mal di pancia si tratterà?", mi sono preparata (fortuna che non pioveva), imbacuccata a dovere con palandrana-sciarpa-cappello, e ho inforcato la macchina con il finestrino quasi del tutto aperto per sentire meglio i rumori della strada.... sì, perché il mio udito nel frattempo è rimasto tale e quale, cioè ancora deficitario... fortuna che il tratto di srada è breve!

Insomma, faticosamente arrivo a scuola, mi rivolgo alla bidella-portinaia ed espongo il caso, e lei: "Ma chi l'ha chiamata, sua figlia?". E io: "No! Mi avete chiamato voi!", mentre la mia faccia diventa un grosso punto esclamativo, pronto a inca... rsi ("Me ne stavo tanto bene a tossire e starnutire a casa mia, sai che voglia avevo di trascinarmi fin qui! E poi mia figlia lo sa che c'è il divieto assoluto per gli alunni di usare il cellulare a scuola!"). E allora inizia l'indagine: la bidella-portiera si rivolge alla bidella-del-corridoio al pianterreno, relativo alla classe della Figlia Piccola, la quale della questione non sa niente... e in un inspiegabile delirio da  inchiesta, entrambe mi chiedono: "Ma lei è sicura?". A quel punto sto per scattare con una serie di moccoli e contro-moccoli, ma da personcina educata (forse troppo) quale sono, mi limito a dire: "Sono convalescente, ma non rrincretinita! Mi avete chiamato voi!!!".  E, incredibile, alla bidella-portinaia si accende la lampadina: "Ahhh!!! L'avrà chiamata l'altra bbidella che io ho sostituito un quarto d'ora fa... adesso chiamiamo sua figlia!".

Menomale. Mistero risolto. Sono salva. Ma intanto, come starà la Figlia Piccola?

Finalmente me la vedo arrivare dal fondo del corridoio, quasi piegata in due dai dolori di pancia: si tratta della forma influenzale, che bello!!! "Sono già andata in bagno qui a scuola, ma mi fa tanto male la pancia, ho i crampi e... presto, sbrighiamoci! debbo andare di nuovo in bagno, ma A CASA!!!". E a casa riusciamo ad arrivare in breve, sempre con il finestrino abbassato e il cappello calato sulle orecchie. La Figlia Piccola se ne sta tre quarti d'ora in bagno ("Ehi, ma sei viva?"), ma poi ne esce sollevata anche se dolorante.

Conclusione: lazzaretto a quota due persone, c he gaudio!!!!

Ma oggi la Figlia Piccola è tornata a scuola, quindi resto solo io nel lazzaretto: guai a chi mi vuole togliere il primato di resistenza!!!

Sai Affry, che sto cominciando ad applicare il tuo consiglio? Qualche volta approfitto della mia sordità per isolarmi, per non dare delle risposte immediate, per non alzarmi quando la lavapiatti annuncia con 5 sibili di aver finito il programma e bisogna spegnerla e aprirla... sì, a volte conviene non sentirci bene! Soprattutto in questo clima di acuta incertezza economica, POLITICA (ma lasciamo perdere, non mi voglio deprimere di più) e sociale: avrei voglia di andarmene lontano (ma proprio lontano, lontano), ma non posso, così almeno mi isolo un poco da questo mondo incomprensibile, disorientato e caotico.

Riguardo poi all'essere o non essere una good mom, debbo arguire che le mie Figlie sono FELICISSIME, soprattutto in questo periodo in cui le mie forze sono quelle di una formica ubriaca.
Ma l'altro giorno, incontrando in giro per casa non i soliti batuffoli lanuginosi di polvere (che teneramente chiamo "gatti"), bensì degli alieni tipo questo


fonte : vedi sotto

mi sono spaventata, e mi sono detta che dovevo far qualcosa per eliminarli, tipo... pulire,  anche a costo di giocarmi un po' della felicità della mia prole. (Apro una parentesi. L'immagine qui sopra l'ho presa da  http://www.collater.al/arts/klaus-pichler-dust/http://www.collater.al/arts/klaus-pichler-dust/  . Non sapevo di vivere in una galleria d'arte e non in un appartamento un filino impolverato!...)

Ritornando alla prole, tanto poi, già me li immagino i commenti delle Figlie tra qualche anno: "Eh sì, nostra madre non ci ha mai rotto le scatole più di tanto per l'ordine e le pulizie in casa, ha dato sempre più impportanza al colloqio con noi, a farci fare sport, ecc., ma certo che la nostra casa era così sporca! Quasi me ne vergognavo!!!".

I figli non li acccontenti mai, si sbaglia sempre e comunque, no???, quindi mi preparo spiritualmente.

Però sono felice di aver scoperto di essere una GOOD MOM: sapevo già di non essere una PERFECT MOM, almeno good!!

A proposito di forze, casa, pulizie, tempo che non basta mai, ecc., ho scoperto solo stamattina che Luna di http://pizzafichiezighini.blogspot.it/  il 9 febbraio aveva scritto un commento al mio post Dei ringraziamenti, del Carnevale e del tempo che passa. Anch'io cerco di limitare il più possibile l'uso del ferro da stiro; ho collaudato con successo il sistema dello stiraggio delle magliette-asciugamani-e tuttto-quello-che-si-può GIA' PPREVENTIVAMENTE PIEGATO.  Purtroppo avanza sempre qualcosa da stirare sull'intera superficie, ma almeno cerco di limitare i danni. Le camicie, poi, se le stira il Trequarti, per fortuna. A me toccano però le camicie scout delle Figlie... quelle non si possono evitare: fanno parte della tacita gara tra mamme, non puoi mandare in giro tua/tuo figlio come una/o sciamannata/o...

E con ciò, visto che si è fatta una certa ora, vado a concentrarmi sul pranzo. Che accidente preparerò? La fantasia scarseggia... il livello di scontentezza gastronomica aumenta... che strazio!!! Vado a perlustrare il frigo in cerca di un'idea rapida, salutare, gustosa, sfiziosa... che ne dici di un panino al prosciutto? Dici che me lo sbattono sulle gengive? Hai ragione. Mi esibirò in una pasta... fantasiosa.

Ti farò sapere presto.

Tua Sordy-Stordy







  

lunedì 25 febbraio 2013

Are you a good Mom?

Cara Sordy-Stordy,

ma quale schifezza? Cogli questo attimo di isolamento dal mondo, dì che non puoi udire i richiami del Trequarti nonché della prole. Non udendo, non puoi rispondere, né eseguire alcunché. Potresti anche fingere qualche leggero e fsastidioso disturbo all'equilibrio, momentaneo, per carità, ma che ti impedisce di alzarti dal divano o dal letto. 
Pensa a quando ascolti richieste e lamenti... e goditi l'attimo!

Comunque ti scrivo solo velocemente per segnalarti questo profondissimo pensiero:
Pensaci, quando il blob della bianchria esce dal bagno, non hai voglia di pulire il forno e sul pavimento ci sono le orme infangate del resto della famiglia.

domenica 24 febbraio 2013

News dal lazzaretto

Affryyy! Ma che piacere ritrovarti!

Il tuo post è stato per me come un benefico raggio di sole per una piantina stentata e infreddolita, come una sferzata di energia per un umore grigio e depresso (il mio), come una scarica elettrica per un cuore aritmico e deboluccio, come il cacio sui maccheroni, come... non mi vengono più i paragoni, ma quello che voglio dire è che il tuo post mi ci voleva proprio in questi giorni. Vado a illuminarti.

Che cosa avevo appena affermato nel mio ultimo post? Che una delle mie regole è di non fare  programmi che non possano essere cambiati, vero?  Che mi ero ben equipaggiata e programmata per ricominciare ad andare in piscina, vero? Che però ero tossicchiante e col naso gocciolante, vero?

Ebbene, quando una si porta sfiga da sé... non lo immagini? Nell'ordine, ecco cosa mi è successo:

1 - un violento attacco di tosse (ma uno di quelli bastardi bastardi, che ti grattano la gola sempre di più e ti tolgono il respiro) mi ha smosso il catarro nell'orecchio sinistro, causandomi una simpaticissima otite notturna, curata a suon di borse dell'acqua calda (bollente) e Tachipirina (funziona per le Figlie, ma per me non ha sortito nessun benefico effetto... si vede che sono troppo cresciuta);
2 - il medico, al telefono, sentendo che ero tossicchiante e raffredddata e con l'orecchio chiuso, mi ha ordinato tanto aerosol (ma allora sono tornata bimba!!!);
3 - dopo una settimana, essendosi aggiunti al quadro generale anche mal di gola, indolenzimento  alle articolazioni (ma senza febbre: magari l'avessi avuta!), occhio sinistro rosso, chiuso e lacrimante (a dirla tutta, mi faceva male tutto il lato sinistro del viso), mi sono fatta vedere dal medico che mi ha trovato una BRUTTA FARINGITE e mi ha ordinato subito gli ANTIBIOTICI!!!

Ora ho finito la cura; mi sento deboluccia, sono ancora tossicchiante e un po' scatarrante, ma soprattutto NON CI SENTO ANCORA BENE... se calcoli che l'orecchio sinistro (quello buono) è ancora in buona parte tappato (si stapperà mai? il medico dice di sì, una volta passata l'infiammazione) e che l'orecchio destro, oltre a essere "difettoso" di suo, ha pure il timpano perforato (a causa di un mio stupido sott'acqua di una decina di anni fa), puoi capire le mie condizioni attuali di non udente o quasi...

In casa mi prendono in giro, che carini ("Mamma, guarda il labiale!"; "Ma non ci senti proprio!"; "Perché dici sempre Eeeh??? Eeeh???"), oppure si tengono alla larga da me (il Trequarti, Cuor di  leone), manco fossi l'appestata di manzoniana memoria!!! Anche se, chi più chi meno, in casa siamo tutti e 4 tossicchianti e scatarranti: sapessi che concerti!!! Fuori casa (non che esca molto, dato il freddo e la mancanza di forze, ma quando manca il cibo, debbo uscire per forza dalla mia tana per procacciarlo alla famiglia) debbo avvertire il prossimo che tenta di comunicare con me del mio nuovo handicap... Insomma, mi sento decisamente una schifezza...
Ora sono Stordy all'ennesima potenza, anzi, più che Stordy sono proprio... SORDY!!!

Capirai quindi che leggere delle tue avventure con la zietta agée, mi ha sollevato un po', come anche sapere delle tue velleità da vero chef! mi sembra proprio buona la ricettina inglese della crema di porri: la proverò senz'altro.

In questi giorni di malattia-convalescenza (anche adesso ti sto scrivendo da dentro il letto, al calduccio), mi è stata di grande consolazione la TV vista dal computer portatile. Una volta incastrato l'auricolare nell'orecchio semifunzionante (quello destro), mi sentivo, e mi sento tuttora, quasi "normale", nelle condizioni di poter essere in contatto con il mondo. E così, dopo essermi sparata un sacco di film, mi sono dedicata a seguire... il Festival nazionale con la F maiuscola, quello di Sanremo!

Ebbene sì, se non ci fosse stata di mezzo la malattia e soprattutto se non ci fossero stati di mezzo Fazio e Littizzetto non me lo sarei sognato proprio di seguire il gran baraccone della canzone italiana, ma nelle mie condizioni me lo sono concesso come se me lo avesse prescritto il dottore e... mi sono divertita!!! Va bè, si vede che stavo proprio male, ma qualche risata me la sono fatta. E poi, da donna e madre di due figlie femmine, mi è molto piaciuto il monologo semiserio della Lucianina sulla violenza sulle donne: l'ho fatto vedere e ascoltare anche alle Figlie, non si sa mai... Se non ti è capitato di sentirlo, te lo allego qui sotto

Invece non ho visto la finale di Masterchef, un po' perché non ho Sky e un po' perché non capisco cosa ci sia di divertente nel vedere 3 CHEF affermati (ma li conosceva qualcuno prima del programma?) che maltrattano dei poveri diavoli, aspiranti cuochi. Mi è bastato vedere qualche volta la versione USA su Cielo, nonché quella di Crozza: cos'è, il festival del sado-maso in versione censurato-culinaria?

Trovo carina invece la versione australiana, dove gli apprendisti cuochi hanno in media 10 anni di età: lì nessuno terrorizza, urla o castiga, e i toni sono molto gradevoli, per non parlare delle ricette... anche se mi viene un po' da inorridire a pensare al canguro (sì, proprio il canguro!) in agrodolce, con tutto che io sono mooolto carnivora...

E con questo, ti saluto, sperando in un goccio di sole e in un attimo senza tutto questo vento per andare a votare: ci manca solo che per fare il mio dovere di cittadina, mi riammalo di brutto!!!

A presto

Stordy-Sordy                                 

P.S. Esiste un santo protettore dell'udito? Dei denti è santa Apollonia, degli occhi santa Lucia... sapessi almeno a quale santo votarmi!!!.... Che dici? San Remo????????!!!!!!!
Mah, quasi quasi, nell'incertezza, e viste le mie condizioni, meglio che mi metta a pregarli tutti, i santi, hai visto mai...
Giusto de' Menabuoi, Il paradiso, Padova, Battistero (fonte: il web)

venerdì 15 febbraio 2013

Chef anche io

Stordyyyyy!!!
ma da quant'è che non ti scrivo???
Ho superato la diatriba Pandoro vs Panettone, sono passata indenne attraverso la battaglia Bugie Fritte contro Bugie (o Frappe) al forno  - che comunque ingrassano uguale, detto tra noi - e ciò significa quasi due mesi di latitanza.

Però giro con la mia coccarda del Premio gentilmente assegnatoci da Luna e dal suo blog http://pizzafichiezighini.blogspot.it/ e tirandomela un tantino. Un premio da un bel blog e da una simpatica blogger mi inorgoglisce vieppiù. D'altra parte le soddisfazioni son così poche.

Per dire: ho subito un'altra botta alla mia autostima. Dunque: viene in visita ospite una zia agée con parecchi acciacchi ma ancora molta verve (beata lei!) Ho messo delle parole straniere perché vive all'estero.  Resta da me tre-giorni-tre durante i quali ho cercato di mascherare le occhiaie con palettate di copri-imperfezioni e ho finto una perenne letizia. Al momento del commiato mi guarda  e salutandomi con aria triste sussurra: "POVERINA, ma quanto lavori! mi spiace andarmene e lasciarti in QUESTE CONDIZIONI". Ma come? Dopo tutti gli sforzi per far finta di avere un lavoro figo e una retribuzione adeguata, dopo l'investimento in profumeria del copriocchiaie, dopo aver nascosto dentro un armadio il blob di indumenti da stirare, tu così mi dici????

Comunque, passato il momento di sconforto, mi sono dedicata alla cucina alternativa. Siccome a qualsiasi ora io accenda la televisione c'è un cuoco che impiatta, un aspirante chef che con due mosse costruisce una Tour Eiffel di gamberoni e astici e qualche pasticciere che aumenta il mio diabete latente, e siccome non c'ho la verve e l'ironia di Crozza, ho pensato di buttarmi sul do it yourself dei fornelli. Giusto per consentire alla mia famiglia di lamentarsi almeno un po' (se non si lamentano di qualcosa penso che sono  malati e mi preoccupo), ho puntato su cose sane. Quindi dopo il BastardChef di Crozza  (se l'hai già visto passa oltre, altrimenti goditelo)...

... condivido con te questa cremona invernale che a me è assai piaciuta. Credo ce ne siano diverse versioni anche in rete, io l'ho recuperata da un vecchio libro inglese di ricette. Ora, lo so che i puristi della cucina italiana diranno ma che bisogno c'è di andare a prendere un libro inglese? Innanzitutto io l'avevo in casa, e i vecchi libri di ricette mi piacciono. Poi sulle zuppe i nordici, con tutto il freddo che hanno, secondo me sono imbattibili.
Avrei voluto postare una foto, ma contrariamente a quelle che si trovano in giro per siti di cucina e blog, le mie fotografie di cibo sono poco rassicuranti e farle vedere alle amiche potrebbe avere conseguenze nefaste. Meglio far lavorare la fantasia...

Patate, porri e rosmarino
Allora, funziona così: prendi 400 grammi di porri, li pulisci, li lavi e li affetti sottili, poi li fai cuocere con un po' di burro (ma va bene anche l'olio) e li fai cuocere per 5 minuti girandoli. Se vuoi fare una roba raffinata ne tiene un po' da parte per guarnire i piatti. Aggiungi le patate senza buccia e a pezzettini, mezzo litro di latte, un po' meno di 1 litro di brodo vegetale (aprirò sul brodo una parentesi dopo la ricetta) 4-5 rametti di rosmarino e fai cuocere piano piano per una mezz'oretta. Così non devi controllare se sono cotti: dopo mezz'ora lo sono di sicuro e tu nel frattempo puoi fare altro, tipo guardarti uno dei cuochi di cui sopra, tanto non c'è altro in Tv. Poi spegni il fuoco, togli il rosmarino, prendi il tuo Minipimer (se non ce l'hai è giunto il momento di fartene regalare uno dal Trequarti, non costa troppo e serve molto) e frulli il tutto. Se non hai il Minipimer, frulli il tutto con la dovuta cautela nel frullatore, fino a che è diventata una bella cremina. Aggiusti di sale e pepe, se la zuppa è troppo spessa, aggiungi un po' di latte o brodo. Se è troppo liquida te la tieni come è e dici che al desco della Queen si mangia così (che fa sempre fine). Volendo puoi aggiungere un po' di prezzemolo, dividi nei piatti, aggiungi i porri tolti all'inizio e vedrai che successone.

Nota sul brodo vegetale: ora, io non sono una integralista del brodo vegetale fatto con le mie manine sante. Essendo stata madre di due creature da svezzare e malgrado siano passati molti anni, al solo pensiero di patata-zucchino-carota mi viene voglia di scappare in Alaska. Oltretutto non ho tempo, come penso anche tu. Quindi uso senza rimorsi il brodo vegetale acquistato a bidoncini nel negozio di alimenti biologici (una coscienza gastronomica ce l'ho e questa è la prova!).


A pancia piena potrei perfino commentare con te la campagna elettorale, ma sono così imbarazzata per questi signori che preferisco sorvolare. Non credo che se la prendano, sono troppo impegnati a insultarsi impugnando cagnolini innocenti e inventando favolette inascoltabili per chiunque abbia cervello.

Per di più qui a Torino sono tutti tristissimi e vestiti di nero. E secondo me non è perché il nero è elegante e snellisce. E dalle tue parti?

Tua Affrantissima
p.s. Mi sono dimenticata di rispondere a uno dei grandi perché della vita che hai posto: perché una volta riuscivo a fare mille cose e adesso dopo una sono già stanca? Beh: ti ricordo che c'è gente che alla nostra età è in pensione. Cioè SI RIPOSA, gioca alle bocce, va al cinema pomeridiano e non all'ultimo spettacolo, prende  i caffé con le amiche e va dal parrucchiere. Un tempo avrei disdegnato il genere, oggi non più...



venerdì 8 febbraio 2013

Dei ringraziamenti, del Carnevale e del tempo che passa


Carissima Affranta,

ma hai visto che Luna, autrice del piacevolissimo   http://pizzafichiezighini.blogspot.it/  , ci ha girato un premio? Hai visto che abbiamo trovato una seria sostenitrice (almeno una...)?
Luna, grazie, della stima, e scusa il ritardo con cui ti ringraziamo! Noi Spampanate ti siamo grate soprattutto per le tue parole affettuose: a volte lo sguardo ironico su quello che ci circonda fa un po’ cilecca (e noi restiamo ammutolite per qualche tempo), ma ci teniamo molto a tenerlo comunque vivo e pronto. Senza un pizzico di ironia si vive male, quindi coltiviamo l’ironia!


Chiusa la parentesi “ringraziamenti”, apro ufficialmente questo post con una banalità che più banale di così non si può:

MA COME PASSA IL TEMPO!!!

Sembra ieri, quando ho scritto di pandori e panettoni, di Natale e Capodanno, e guarda un po', ora siamo alle frappe e alle castagnole, agli scherzi (pochi: chi ha voglia di scherzare di questi tempi? Giusto i politici con le loro promesse…) e al Carnevale.

Carnevale… nei miei ricordi di bambina ci sono le decorazioni per la classe con catene di anelli ricavati da stelle filanti e soprattutto ci sono i collages di noi alunni sulle “mascherine” disegnate dalla maestra, cioè le Maschere con la “M” maiuscola, quelle della Commedia dell’Arte: Arlecchino, Brighella, Colombina, Pantalone, Balanzone…
fonte: il web

Ma che fine hanno fatto le classiche Maschere italiane? Le mie Figlie non sanno neanche chi è Brighella! Un’idea di Arlecchino se la sono fatta, ma vuoi mettere Pantalone con i vari mostri de Il Signore degli anelli o Colombina con le eroine di Twilight???

Peccato. Pensare alle mascherine per me è pensare a Goldoni, a Venezia e a… Cesco Baseggio! Te le ricordi le serate di prosa in TV (ancora rigorosamente in bianco e nero) con le commedie di Goldoni, e Cesco Baseggio che interpretava sempre Pantalone o il Rustego di turno? Io morivo di sonno, capivo poco o niente di veneziano, ma sentire la musicalità di quel dialetto in bocca a quel tenero anziano dai capelli bianchi che faceva il burbero, ma che finiva sempre per rimanerci scornato, era uno spasso cui non sapevo rinunciare. Nel lettone dei genitori, quando papà era in viaggio di lavoro (e cioè spesso), dormivo con la mamma, e ci portavamo regolarmente la TV in camera: durante le serate di prosa, quando c’erano Baseggio  o Gilberto Govi, sbirciavo e ascoltavo di nascosto, per non farmi scoprire dalla mamma...


Ma sto divagando.

Come ho banalmente iniziato? Ah, sì. Allora ribadisco:

MA COME PASSA IL TEMPO!!!

E il bello è che più tempo si ha a disposizione e meno si riesce a concludere!

Ecco, su questo punto oggi vorrei riflettere con te: ma come facevo prima, quando lavoravo almeno mezza giornata, e riuscivo comunque a fare tutto (casa, spesa, ecc.), anche se le Figlie erano più piccole?

Non so se succede anche a te e non so di preciso da cosa dipenda, ma il più delle volte arranco dietro alle cose in completo affanno. Dovrebbero essere le “cose” ad arrancare dietro di me, cioè a stare “al mio servizio”, e invece ho la piena sensazione di essere IO al LORO servizio… eppure, mi muovo, mi organizzo… ma niente da fare. Alla fine sono sempre io ad avere il fiatone e la lingua penzoloni per la fatica, non le “cose”. Non ti dico poi quando mi programmo tutto per benino: finisce sempre male. Se programmo mille cose da fare al computer, quello appena lo tocco si becca il primo virus circolante per la rete, manco si trattasse dell’ultima ondata di influenza ancora in corso. E’ successo qualche giorno fa, e per sistemare l’attrezzo infernale, ci sono voluti tutta la bravura del Trequarti, tutta la mia calma, e soprattutto un sacco di parolacce in tutte le lingue conosciute da parte di tutt’e due … e quando il danno è stato riparato, ormai era troppo tardi per realizzare tutto quello che mi ero programmata.

Ancora.

Due settimane fa ho deciso di iscrivermi in piscina; ho comprato il costume, l’accappatoio in microfibra, una nuova cuffia; ho deciso di iniziare mercoledì scorso… mi sono beccata subito tosse e raffreddore… chissà quando inizierò… sto ancora tossendo e ogni tanto mi debbo soffiare il naso!

Ti basta?

E dire che l’esperienza mi ha insegnato una regola fondamentale: MAI FARE PROGRAMMI CHE NON POSSANO ESSERE RIMANDATI. Ci casco regolarmente. Mi porto sfiga da me. E ci resto anche male!
fonte: il web

Comunque, come ti dicevo, non funziono più come una volta, non riesco più a correre di qua e di là, a fare questo e quello. Mi pesa fare la spesa, non sopporto più la burocrazia, darei non so che cosa per far fare a qualcun altro la fila alle poste al posto mio, odio sempre di più stirare (ho cumuli giganteschi che mi aspettano e che io ostinatamente fingo di non vedere; ormai non ho più posto in casa dove nasconderli… o li affronto o mi sa che dovrò scappare di casa…), mi affatico solo al pensiero che domani dovrò portare alla ASL la Madre ultraottantenne (diciamo pure quasi novantenne) e che poi le dovrò fissare l’appuntamento dal dentista… e che poi ce la dovrò accompagnare… e che poi dovrò ANCH’IO andare dal dentista… Che fatica!!!

Dimmi un po’… ma che l’origine di tutta questa “fatica di vivere” sia, banalmente, il passare degli anni, insomma,  la vecchiaia che incalza per me over 50???

AIUTO!

Missing pimpantezza, freschezza e agilità.

Le RIVOGLIO!!!

Ma vedrai che appena riuscirò ad andare in piscina, ritornerò scattante di fisico e di mente!... almeno lo spero… sempre che io guarisca presto da tosse e raffreddore…


Ma tu che fine hai fatto? Mi stai preoccupando… non ti starai mica esaurendo, correndo di qua e di là come al tuo solito? Almeno tu sembri riuscirci senza grossi problemi... qual è il tuo segreto, mia pimpantissima coetanea?

In attesa di tue notizie fresche, ti saluto, e tossendo e starnutendo… vado ad organizzare la spesa per la Madre e per noi... che fatica!!!

Tua Stordita

mercoledì 2 gennaio 2013

Pandoro o panettone?



BUON 2013!!! Un ottimo SPAMPA ANNO!!! Tanti Spampa auguri di buon Spampa anno!!!


Ciao, Affryyy!!!
Notata l’originalità? Mica è da tutti fare gli auguri di buon anno con due giorni di ritardo! Anche questo è molto spampa style, non credi? 

OHHH!!!

E finalmente ci siamo tolte di torno quasi tutte le feste (l’Epifania la calcolo a malapena, anche se dovrebbe riguardare un po’ più direttamente noi Spampanate), i relativi aspetti organizzativi e soprattutto le irrinunciabili mangiate… non se ne può più, basta!!! Ancora qualche piccolo sforzo per terminare anche gli avanzi e poi si torna alla normalità alimentare.

Ma in questo post è di tradizioni culinarie natalizie che ti voglio parlare.
fonte: www. Illuweb.it

Dunque, durante queste feste, per la prima volta in famiglia abbiamo azzardato una novità sconvolgente. Abbiamo osato infrangere un’italica tradizione che più tradizione non si può, quella del classico pandoro e/o panettone: non ne abbiamo comprato/consumato nemmeno UNO, che dico, nemmeno una fettina!!! Devi sapere, infatti, che le Figlie non stravedono per questi dolci natalizi, io ne posso fare tranquillamente a meno, e il Trequarti, al solito mio quesito prenatalizio: “Preferisci il panettone o il pandoro quest’anno?”, mi risponde regolarmente: “Ma quello che ti pare!”, con l’immancabile alzata di spalle per sottolineare la sua più ampia indifferenza verso i soggetti del quesito (indifferenza dimostrata anche dal fatto che tutte le volte gli debbo prima ricordare qual è l'uno e qual è l'altro, perché lui li confonde!!!). Quindi, mi sono detta: “Chi me lo fa fare? Chi se ne importa della tradizionale fetta consumata per obbligo e del resto del pandoro/panettone che mi resta sul gobbo (e sui fianchi) per circa 2 settimane dopo le feste, finché non mi decido IO, la più ‘in ciccia’ della famiglia, a consumarlo la mattina a colazione?”.
E così, mi sono decisa al grande passo: ho abolito il tradizionale referendum sull’acquisto dell’uno o dell’altro, e ne ho deciso niente di meno che la… SOSTITUZIONE!!! Me ne sono andata bel bella in pasticceria, ho esaminato, ponderato i gusti dei famigliari e quello che la vetrina-frigo offriva, e alla fine ho scelto un magnifico PROFITEROLE, più caro, calorico, addirittura di origine transalpina (e quindi non di tradizione italica), ma mooolto più ricco, cioccolatoso, bello, sorprendente, insomma più GRATIFICANTE del solito pandoro/panettone, ti pare? Tutta quella cioccolata fondente morbida e guduriosa che si abbina così bene alla crema chantilly dei bignè croccanti e alla panna soffice e candida… tutto un programma da ricordare per tutto il 2013!!!
 fonte: il web

L’anno prossimo potrei cimentarmi in cucina e provare a farlo con le mie manine, chissà! Intanto a Santo Stefano ho portato da amici una magnifica mousse al cioccolato fatta proprio da me medesima stessa (come direbbe Catarella: hai presente Montalbano?); per le festività dell’anno prossimo… ci penserò.

Una tradizione italica cui teniamo in famiglia e che invece ha rischiato la sostituzione è stato l’immancabile cotechino di Capodanno. La mia famiglia è di origine emiliana; io, il Trequarti e le Figlie adoriamo i salumi (a dirla tutta, io personalmente adoro quasi tutto, ma proprio tutto in fatto di cibo); ci piace il cotechino; ci piace abbinarlo al purè, ma quest’anno ci volevamo abbinare anche un mare, ma che dico, un OCEANO di lenticchie (chissà perché). Mi sono ridotta la mattina del 31 dicembre a cercare due cotechini di buona marca nel supermercato sotto casa e… horror, brivido, thrilling non ce n’era più nemmeno mezzo!!! “Li abbiamo venduti tutti già ieri mattina, mai vista una cosa così!”, mi ha detto la cassiera.
Ok, allora sono andata nelle due salumerie della zona: nulla, di cotechini neanche l’ombra! Mi sono spostata di zona e sono andata in un altro supermercato: di gente tanta, ma di cotechini niente! Pensavo già di dover procedere d’ufficio a un’altra sostituzione culinaria (l’arrosto di vitello: certo, è buono… ma con le lenticchie non ce lo vedevo molto bene), quando, ormai con la lingua penzoloni, ho raggiunto l’ultima salumeria raggiungibile a piedi (non mi sarei mai sognata di prendere la macchina nel traffico infernale romano del 31 dicembre) e, miracolo!, non uno, ma i tutti e due i cotechini sognati (e di marca) erano là ad  aspettarmi.
Che sollievo! Le lenticchie erano salve. Le aspettative gastronomiche famigliari anche. Per non parlare della mia tranquillità di figlia: chi se la sopportava la Madre emiliana ultraottantenne brontolante per tutto il pranzo di Capodanno: “Ecco, niente cotechino. Che Capodanno è senza cotechino. Ecco, sei sempre la solita, ti decidi all’ultimo momento a fare le cose!”?
 fonte: il web

Comunque un fatto è certo. Quest’anno, per risparmiare, tutti hanno comprato meno cibarie stravaganti e costose e più cose tradizionali, come appunto il cotechino: me lo confermava anche la padrona dell’ultima salumeria.

Morale: al Cenone di fine anno e/o al pranzone di Capodanno tutti gli italiani hanno voluto il cotechino per poter nuotare in un oceano di lenticchie. Chissà perché proprio quest’anno… non capisco… ma come mai???
Che ti debbo dire, speriamo che le lenticchie funzionino veramente e ci facciano guadagnare tanti soldi, altrimenti l'anno prossimo ci ritroveremo  a mangiare solo pane e fagioli, come il contadino di Annibale Carracci, altro che panettoni, pandori, profiteroles e cotechini!!!
Annibale Carracci, Il mangiafagioli

Un saluto… spampa-dietetico... da domani finocchio crudo e petto di pollo. All’anno prossimo, caro profiterole!

Tua Stordy
 P.S. Ancora sui calzini: guarda un po' cosa ho trovato? http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/02/aderisci-al-movimento-calzini-spaiati/459451/#disqus_thread
Meditate gente, meditate... sui calzini c'è tutto un mondo da scoprire...