lunedì 9 luglio 2012

Quale positiva esperienza!

Evvvvai, anche questa è fatta!
Ebbene sì, cara Affranta, mi sono tolta di torno anche il test preselettivo del concorsone di cui ti avevo parlato nel post precedente. Si è trattato di un’esperienza DAVVERO illuminante!
Intanto, in quanto a organizzazione, ordine ed efficienza, non sembrava di stare a Roma, e nemmeno negli USA: in confronto ai miei passati concorsi (ormai distanti più di 20 anni), mi pareva di essere stata catapultata addirittura in SVIZZERA!!!
Tanto per cominciare, tante belle transenne fuori dal Palazzetto dello Sport per incanalare il flusso dei numerosissimi partecipanti alle preselezioni; dentro aria condizionata (tra Scipione e Caronte, sono arrivata in perfetto orario, ma trafelatissima, sudatissima e sgocciolante come un ghiacciolo sotto il sole, ed erano le 16,30, mica le 14!!!) e bei bagni puliti ed attrezzati che sono stati presi d’assalto da tutti (unico neo: mancavano le DOCCE! Ne avrei fatta volentieri una per riprendermi dal viaggio, dal caldo e dall’ansia, che vuoi o non vuoi, in queste occasioni è sempre presente).
Poi tantissimi steward che ti dicevano educatamente di spegnere i cellulari e che, una volta entrati nell’arena del Palazzetto, ti indirizzavano verso delle postazioni computerizzate, dove gentili addette ti registravano controllando il tuo documento e ti davano poi un’etichetta adesiva con un numero a cinque (o sei?) cifre e un codice a barre: il tuo numero identificativo!!!
Dopodiché altri steward ti dirigevano verso le GRADINATE, sì, perché, seppure a file alternate una occupata e una no, pian piano siamo andati ad occupare quasi tutto il Palazzetto!
Quindi, non essendoci né banchi, né tavoli d'appoggio, ognuno ha preso la propria tavoletta di cartone formato A4 (e qui ho capito di essere rimasta in Italia: quando mai in Svizzera si svolgerebbero dei concorsi su delle umilissime tavolette di cartone riciclato, color beige-naturale?), lasciata dal candidato precedente sul sedile (sì, sì, confermo: ero proprio rimasta in Italia, perché la mia tavoletta era tutta arabescata con ghirigori d’inchiostro nero!!! Nessuna data o firma, però: strano…), e dopo 20 minuti circa, cioè in perfetto orario, giù nell’arena un signore al microfono ha cominciato a spiegarci quello che sarebbe successo, i fogli che ci sarebbero stati consegnati dai “camminatori” (questo è il termine tecnico per il personale addetto alla nostra cura e sorveglianza), fogli dove avremmo dovuto apporre la nostra etichetta adesiva, il tempo che avremmo avuto a disposizione (20 min per 60 domande), le penne a sfera nere da restituire assolutamente a prova finita (come le matite al seggio elettorale), quello che ci era e che non ci era consentito fare (parlare tra di noi, sbirciare su libri o altro: ma dai!!!), ecc. Tutto chiarissimo!!!


Così, quando a tempo debito (ogni candidato in silenzio, con i suoi bravi fogli e con la sua brava penna), è scattato il cronometro, tutti abbiamo chinato la testa sulle nostre tavolette e la gogna avuto inizio. Sì, perché puoi avere tutta l’esperienza che ti pare, prenderla alla leggera come ho fatto io (vada come vada, quando uscirò da qui sarò contenta comunque!, mi ero detta), essere incosciente oppure no, ma sempre di una prova si trattava, e quindi ANSIA, ANSIA, TANTA ANSIA, paura di sbagliare, paura di non fare in tempo, polso accelerato, respiro affannato, neuroni concentratissimi, labbra mordicchiate a sangue...



MORALE: ho finito presto (sono stata dieci minuti col naso per aria ad ammirare la struttura architettonica del Palazzetto), ho preso un voto sufficiente, ma non sono riuscita a  passare la selezione!!!
Come potevo farcela a competere con i giovani freschi dell’esame di maturità di un anno prima (ce n’erano tanti!!!)? Io il mio esame di maturità non me lo ricordo neppure! Come potevano gareggiare i miei pochi neuroni sparsi e debolucci con i loro neuroni vispissimi e numerosissimi?
Basta, si vede che ormai sono troppo anziana per certe cose: lo dimostra il fatto che là dentro, dei giovani colleghi aspiranti a un posto “sicuro”,  nessuno osava darmi del “TU”, nemmeno dietro mia IMPERIOSA-IMPLORANTE richiesta (Ti prego, insisto, dammi del tu, altrimenti mi sento più vecchia di quello che sono! “Oh, ma LEI non è vecchia!!!”, così mi ha detto una giovane collega-mamma, quindi poi manco tanto giovane-giovane).
E poi, una volta avessi superato la preselezione, mica sarebbe finita lì per i miei poveri neuroni affaticati! Io ci ho provato, ma si vede che la memoria di noi over 50 non è la stessa di un under trenta, né di un under venti, no????????
Comunque, sono contenta di aver partecipato e di aver fatto anche questa fondamentale esperienza. Ora mi sento più ricca in spirito e… decisamente più vecchia, hops, più anziana nel fisico…
Un anziano e caloroso saluto (accidenti anche a Minosse!).
Tua Stordita
P.S. E la tua dieta come va? Hai resistito ai richiami delle pastasciutte grondanti sugo?













2 commenti:

  1. Carissima Stordy: brava lo stesso!!!
    Sì perchè mica era facile con tutte queste insidie e pure la compagnia di Caronte e Minosse.
    E chissenefrega se non è andata, è stata comunque un'esperienza!
    Quando al Lei usato anche dopo preghiere e implorazioni, se può consolarti posso dirti che ieri uno sbarbatello fresco di licenza media sul treno mi ha ceduto il posto!!! Non che non fossi contenta di potermi sedere in quell'ammasso variamente odoroso di gente sudaticcia, ma sai, poi ci ho riflettuto e mi sono chiesta: quando tra meno di due mesi soffieò sulla 40esima candelina cosa succederà? Mi aiuteranno ad attraversare la strada??!!
    Ti mando baci, rimandando un nostro eventuale incontro a climi più miti chè di vederci al solito parchetto forse, tra minosse e caronte, in
    questo periodo non è il caso...
    Buona giornata te e alla tua amica Affry!
    (siete troppo simpatiche!!)

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    1. Grazie, grazie, anche da parte di Affry, carissima e giovanissima Luna!
      Il "concorsone" per me non è stato un fallimento, ma appunto un'esperienza in più: figurati che durante il viaggio di andata e ritorno verso e dal Palazzetto dello Sport, pensavo con gioia a quando ne avrei scritto sul blog! E riguardo al posto a sedere, BEATA TE! Ecco, a me questi vantaggi dell'età ancora non capitano: nessuno finora mi ha mai ceduto il suo posto in autobus o sulla metro, adesso e nemmeno in passato, quando ho avuto il pancione! Figurati che addirittura, quando aspettavo la mia prima figlia, mi hanno battuto sulla spalla per farmi alzare e far sedere al mio posto una signora anziana... si vede proprio che sui mezzi pubblici mi trasformo in una ragazzina magra, magra!!! Quando qualcuno si alzerà per cedermi il suo posto, allora vorrà dire che sono arrivata alla frutta, al crollo totale, alla fine senza più ritorno... allora mi dovrò preoccupare, che ne dici?
      Grazie anche per la simpatia: cercare di avere sempre il senso dell'ironia è una cosa che aiuta a vivere meglio.
      Un abbraccio fortissimo e caldissimo a te e W le tue meravigliose ricette!!!
      Stordy

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