martedì 10 luglio 2012

Sempre allegre bisogna stare...

Stordy!
per tutta la scorsa settimana non ho voluto disturbare la tua concentrazione. Infatti ho iniziato un post, l'ho lasciato lì e oggi non l'ho più trovato. Probabilmente devo averlo cancellato, ma, a proposito di memoria, non mi ricordo più che cosa c'era scritto, né quando l'ho cancellato. Apposto siamo.

 
I fuochi d'artificio non sono per te, ma per dare il benvenuto alla giovanissima Luna (a proposito, illuminatemi, cosa sono gli zighini? Io son di Torino, neh, e non so di cosa trattasi).

Il non aver superato la selezione potrebbe perfino essere un vantaggio, e non solo per il blog che ha guadagnato una vicace descrizione del grande evento. L'esperienza insegna, e tra l'altro a tutte le età.

Io per parte mia, oltre a non volerti deconcentrare sono stata impegnata con vari brainstorming con il commercialista per il pagamento delle tasse (scadenza il 9 luglio) e compilazione forsennata di modelli vari, sempre con il terrore di sbagliare. La mia amica che vive in Svezia fa la dichiarazione dei redditi via SMS e poiché mi sbertuccia continuamente, le rivolgo la parola solo nei periodi (scarsissimi, circa dieci giorni l'anno) in cui non devo trascorrere ore davanti al computer a compilare farraginosi e incomprensibili modelli zeppi di cifre.
 Il tutto condito con terrore puro di sbagliare a leggere (se non l'abbiamo già fatto è ora di affrontare il problema metto-l'occhiale-tolgo-l'occhiale e l'altro dove c...o ho di nuovo dimenticato gli occhiali per leggere?) di copiare erroneamente, che il pc si impalli e altre amenità. Se sbagli, infatti, qualche politico potrebbe non poter cenare a botte di aragosta, e certi figli di altri politici  non potrebbero avere la loro paghetta di 5000 Euro al mese. E si sa che son dispiaceri.

Così per consolarmi mi sono detta che dobbiamo stare allegre. Il perché ce lo dicono quei due geniacci di Gaber & Jannacci (lo spiegano benissimo verso la fine, ma l'inizio è da non perdere)


Vengo alla cessione del posto sull'autobus: confesso che a me è già capitato. La prima volta di solito non si scorda mai, poi ci si fa l'abitudine (non osare fare della ritrita ironia su analogie tra gli autobus e la vita di coppia, per favore!). Nel mio caso avevo di poco superato i 40, ma probabilmente avevo l'aspetto più affranto del solito. Comunque chissenefrega, se posso stare seduta invece di far sballonzolare le mie flaccidità in piedi! Tra l'altro lo stare seduta di solito ti mette al riparo dal contorno di ascelle-ratatouille del periodo estivo. Sono una che guarda all'obiettivo finale, io.

E guardando all'obiettivo finale ti dico che sui concorsoni ho elaborato una mia teoria, rafforzata dalla lettura del tuo racconto: che non siano fatti per assumere persone (tanto avranno già i nomi e i cognomi e il DNA dei prescelti) ma per far girare un po' l'economia e far lavorare un po' di persone. Steward e camminatori, esaminatori e produttori di cartelline beige, biro nere ed etichette, hostess e transennisti. Noi pensiamo sempre male, ma l'intento è nobile, davvero... e tu che ne hai fatto parte non puoi che esserne orgogliosa!

un abbraccio allegro
tua Affranta bollita




Nessun commento:

Posta un commento