Affranta
carissima,
e così è arrivato anche Scipione! Mamma mia, mi mancava solo lui per completare il quadro! Va be’, ormai è estate, ma passare bruscamente da una piacevole temperatura primaverile da maglietta e giacchina di cotone al caldo torrido africano da costume da bagno, non fa bene a nessuno, tantomeno a me, ultracinquantenne in menopausa!!! Ho il cervello liquefatto già alle 8 del mattino, le caviglie gonfie come due zamponi, gli occhi arrossati, il respiro corto da asmatica, i riflessi vispi di un bradipo, lo stato d’animo tra il nervoso-fulminante e l’apatico-spinto… l’unica nota positiva è che non riesco più a distinguere il mio sudore da caldo dalla sudarella da menopausa: è tutto un sudare tutto il giorno, più o meno a fontana, ma tutto il giorno, sia quando cammino per la strada (o meglio, quando ARRANCO per la strada), rasente ai muri per sfruttare ogni minimo filo d’ombra, sia quando poltrisco sul divano dopo pranzo (sembro “La donna chiamata divano”), con le tapparelle abbassate e le finestre chiuse per non fare entrare il solleone e l’aria rovente (a volte a questo proposito nascono discussioni “filosofiche” con il mio Trequarti, sostenitore dell’apertura delle finestre ad oltranza e della circolazione dell’aria a tutti i costi, anche se bollente. Ma sull’apertura-chiusura delle suddette finestre non siamo mai d’accordo: in inverno io sono per l’apertura nelle ore calde, lui per la chiusura ermetica a tutte le ore!!! Mi sa che prima o poi scriverò un post sull’argomento J).
Per non parlare poi dell’”effetto ascensore”! Io chiamo così quel piacevole viaggio in ascensore, appunto, dal 4° piano dove abito al pianterreno e viceversa (di solito, per vivacizzare i muscoli delle mie cosce semiatrofizzate vado per le scale, ma d’estate almeno a salire non ci penso proprio!), viaggio durante il quale ho il tempo per osservarmi ben bene nello specchio dell’ascensore medesimo. Di solito ho modo di controllare le mie rughe e le mie occhiaie, paurosamente accentuate dalla spietata illuminazione proveniente dall’alto, oppure di contare i nuovi capelli bianchi o di verificare la “ricrescita” scura e di programmare di conseguenza una nuova seduta dal parrucchiere (quelle 4-5 volte l’anno o giù di lì); di questi tempi e con le braccia scoperte, ho modo anche di “svenire” dallo sc… onforto (stavo per scrivere dallo scHIFO) vedendo i miei bei bicipiti cellulitici e soprattutto FLACCIDI e BIANCHICCI! Che ORRORRE!!! Odio l’”effetto ascensore” di questi tempi (che poi tanto “effetto” non è: l’illuminazione accentua, ma lo specchio non mente!!! L) e so già che mi ci vorrà almeno un mesetto per abituarmici…
SOLUZIONE: voltare
rigorosamente le spalle allo specchio dell’ascensore.
Mi sembra più razionale che decidere di girare con le maniche lunghe con ‘sto caldo, che ne pensi? Tanto i braccioni ce li ho e non intendo certo fare una plastica estetica (ma si fanno le plastiche ai bicipiti?)… in fondo, basta ignorarli e far finta che non ci siano!
Se poi pesco chi ha deciso di appendere gli specchi negli ascensori, lo massacro! Possibile che non ci sia un altro metodo meno spietato per far sembrare le cabine più grandi ed accoglienti??? Mah!
Cambiamo argomento.
In questi giorni, nonostante il cervello in pappa, sto cercando di prepararmi per uno dei vari “concorsoni” indetti dal comune di Roma; o meglio, mi sto preparando per i test PRESELETTIVI, dal momento che le domande sono state una caterva in tutte le categorie. Ti basti pensare che le prove preselettive si terranno in diversi giorni niente di meno che al PALAZZETTO DELLO SPORT!!!!!!!
Mah, per provarci ci proverò, ma preparazione a parte, se penso che 50 anni li ho già compiuti e sono ancora alle prese con i concorsi, mi cala la motivazione… se poi penso che non sarò la sola in questa situazione, la motivazione mi cala ancora di più… Mah, andiamo avanti speranzosi e, come con lo specchio dell’ascensore, non badiamoci!!!
Tra Scipione e il concorsone, capirai che anche il mio interesse per i campionati europei di calcio non è proprio alle stelle, calcolando che al “Trequarti” di calcio non gliene importa nulla (preferisce la pallavolo e ha ragione: tutto più veloce, meno falloso, meno pompato dai media, ecc.). Comunque, mi piacciono questi toni da eroi della patria in bocca ai giocatori (“Dobbiamo stupire, non porci limiti”, Gigi Buffon, Corriere della sera, 23.6.). Ai nostri tempi gli eroi erano gente come Pietro Micca, Anita Garibaldi, i fratelli Bandiera e i fratelli Cairoli; ora gli eroi della patria sono 11 uomini che rincorrono un pallone su un prato… boh, che ti debbo dire, in fondo abbiamo gli eroi che ci meritiamo… e la cosa non mi diverte molto…
Per ritrovare l’allegria, chiudo
con una parentesi ancora sui cappellini inglesi. Hai visto le immagini delle
spettatrici della corsa di Ascott, tipo questa? N.B.: il cappello con sopra un pianoforte con sopra un pappagallo: peccato che non si veda anche la PULCE sopra il pappagallo, perché qualcosa ci sarà pure, nooooooo???
Meravigliose! Comunque, proclamerei vincente il “paralume” rosa confetto della regina Elisabetta: classico, morigerato, senza età, un vero MUST!
Meravigliose! Comunque, proclamerei vincente il “paralume” rosa confetto della regina Elisabetta: classico, morigerato, senza età, un vero MUST!
Ora ti saluto, nella speranza di sopravvivere a Scipione, al concorsone, agli europei di calcio, ai cappellini inglesi… a tutto!!!
Tua (adesso ancora di più!) Stordita
Nessun commento:
Posta un commento