Cara Stordy
Avvertenza: questo post è scritto a puntate, dal momento che, come da copione, appena apro la schermata di scrittura, l'Uomochiamatodivano esprime un irrefrenabile desiderio di conferire con me sull'universo mondo.
Non vorrei sembrare insensibile e crudele, ma .... buahahahahaahhhhh! Posso ridere? Lo faccio oggi, avendo superato da qualche anno il delirio di fine scuola con recite, balletti, saggi e, soprattutto "portiamo tutti qualcosINA". Io di solito portavo un paio di dignitose torte salate. Tutte le altre, soprattutto la strega che proponeva "qualcosINA" arrivava con un Tir carico di prelibatezze. Risultato: famiglia incarognita, autostima polverizzata, inadeguatezza e sensi di colpa alle stelle. Fino a che non ho scoperto che IO cucinavo e, come te, mi stramazzavo di fatica, sudore e olezzi iperpermanenti nella mia angusta cucina, mentre i fenomeni delegavano tutto alla mamma o alla suocera, le quali a differenza di mia madre (non ho tempo, ho un mucchio di cose da fare...) si sacrificavano per la gloria della loro figlia/nuora e dei nipoti. Poi, naturalmente, ci sono le furbe Bofrost o Eismann. (Dichiarazione: non peercepisco alcun emolumento daqueste multinazionali del surgelato). Loro arrivanoa casa con una serie di precotti o surgelati che devi solo schiaffare in forno. Costa un po' di pù, ma sempre meno degli ansiolitici e del parrucchiere dopo un tour de force come quello che mi hai descritto.
Comunque volevo dirti che ho letto tutte le tue missive, ma sono stata impegnata a fare la più poderosa figuraccia della mia vita che passo a descriverti perché, come dicono i life coach, se ne parli ti sembra meno brutta.
Dunque: sala cinematografica, presitgioso festival, prestigiosa anteprima di docu-film. Non svelerò mai i nomi affinché non si possa mai risalire a me. Per tutto il film con un collega ridiamo (in effetti era un ridere da tragicommedia) sonoramente. Anzi. Sguaiatamente, direi. Scorrono i titoli di coda. Esprimiamo giudizi poco lusinghieri sui protagonisti (del genere: "poverini"; o anche: "bella la grafica, è proprio trash come i protagonisti"; sai quelle robe lì per darsi un'allure da intellettuali). Finiscono i titoli di coda, sempre tra i nostri lazzi e frizzi. Si accendono le luci, grandi applausi. "Abbiamo con noi il regista e i protagonisti..." I quali si alzano dalla fila davanti alla nostra. Non voglio dirti come ci siamo sentiti (il mio collega ha avuto perfino il coraggio di chiedermi con sguardo vitreo "ma avranno sentito?"). A quel punto una unica cosa poteva salvarci: fingerci pazzi improvvisando uno spettacolino di burlesque (che pare ultimamente funzioni sempre) o facendo altre cose dissennate, ma ovviamente conoscevamo un bel po' di gente che sa che di solito siamo abbastanza seri. Quindi siamo scivolati sulla sedia e approfittando di un momento di distrazione ci siamo dileguati alla chetichella.
Morale: d'ora in poi mi asterrò da qualsiasi commento cinematografico, concentrandomi su quelli che al cinema scartocciano caramelle per tutto il tempo, una delle cose che più mi irritano.
Morale numero due: effetivamente dopo avertela raccontata mi sembra meno brutta...
Tua Affranta
p.s. Sì, la governante sì. Una che pensi a tutto lei.
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