Carissima Affranta,
ma hai visto che Luna, autrice del piacevolissimo http://pizzafichiezighini.blogspot.it/ , ci ha girato un premio? Hai visto che abbiamo trovato una seria sostenitrice (almeno una...)?
Luna, grazie, della stima, e scusa il ritardo con cui ti ringraziamo! Noi Spampanate ti siamo grate soprattutto per le tue parole affettuose: a volte lo sguardo ironico su quello che ci circonda fa un po’ cilecca (e noi restiamo ammutolite per qualche tempo), ma ci teniamo molto a tenerlo comunque vivo e pronto. Senza un pizzico di ironia si vive male, quindi coltiviamo l’ironia!
Chiusa la parentesi “ringraziamenti”, apro ufficialmente questo post con una banalità che più banale di così non si può:
MA COME PASSA IL TEMPO!!!
Sembra ieri, quando ho scritto di pandori e panettoni, di Natale e Capodanno, e guarda un po', ora siamo alle frappe e alle castagnole, agli scherzi (pochi: chi ha voglia di scherzare di questi tempi? Giusto i politici con le loro promesse…) e al Carnevale.
Carnevale… nei miei ricordi di bambina ci sono le decorazioni per la classe con catene di anelli ricavati da stelle filanti e soprattutto ci sono i collages di noi alunni sulle “mascherine” disegnate dalla maestra, cioè le Maschere con la “M” maiuscola, quelle della Commedia dell’Arte: Arlecchino, Brighella, Colombina, Pantalone, Balanzone…
Ma che fine hanno fatto le classiche Maschere italiane? Le mie Figlie non sanno neanche chi è Brighella! Un’idea di Arlecchino se la sono fatta, ma vuoi mettere Pantalone con i vari mostri de Il Signore degli anelli o Colombina con le eroine di Twilight???
Peccato. Pensare alle mascherine per me è pensare a Goldoni, a Venezia e a… Cesco Baseggio! Te le ricordi le serate di prosa in TV (ancora rigorosamente in bianco e nero) con le commedie di Goldoni, e Cesco Baseggio che interpretava sempre Pantalone o il Rustego di turno? Io morivo di sonno, capivo poco o niente di veneziano, ma sentire la musicalità di quel dialetto in bocca a quel tenero anziano dai capelli bianchi che faceva il burbero, ma che finiva sempre per rimanerci scornato, era uno spasso cui non sapevo rinunciare. Nel lettone dei genitori, quando papà era in viaggio di lavoro (e cioè spesso), dormivo con la mamma, e ci portavamo regolarmente la TV in camera: durante le serate di prosa, quando c’erano Baseggio o Gilberto Govi, sbirciavo e ascoltavo di nascosto, per non farmi scoprire dalla mamma...
Ma sto divagando.
Come ho banalmente iniziato? Ah, sì. Allora ribadisco:
MA COME PASSA IL TEMPO!!!
E il bello è che più tempo si ha a disposizione e meno si riesce a concludere!
Ecco, su questo punto oggi vorrei riflettere con te: ma come facevo prima, quando lavoravo almeno mezza giornata, e riuscivo comunque a fare tutto (casa, spesa, ecc.), anche se le Figlie erano più piccole?
Non so se succede anche a te e non so di preciso da cosa dipenda, ma il più delle volte arranco dietro alle cose in completo affanno. Dovrebbero essere le “cose” ad arrancare dietro di me, cioè a stare “al mio servizio”, e invece ho la piena sensazione di essere IO al LORO servizio… eppure, mi muovo, mi organizzo… ma niente da fare. Alla fine sono sempre io ad avere il fiatone e la lingua penzoloni per la fatica, non le “cose”. Non ti dico poi quando mi programmo tutto per benino: finisce sempre male. Se programmo mille cose da fare al computer, quello appena lo tocco si becca il primo virus circolante per la rete, manco si trattasse dell’ultima ondata di influenza ancora in corso. E’ successo qualche giorno fa, e per sistemare l’attrezzo infernale, ci sono voluti tutta la bravura del Trequarti, tutta la mia calma, e soprattutto un sacco di parolacce in tutte le lingue conosciute da parte di tutt’e due … e quando il danno è stato riparato, ormai era troppo tardi per realizzare tutto quello che mi ero programmata.
Ancora.
Due settimane fa ho deciso di iscrivermi in piscina; ho comprato il costume, l’accappatoio in microfibra, una nuova cuffia; ho deciso di iniziare mercoledì scorso… mi sono beccata subito tosse e raffreddore… chissà quando inizierò… sto ancora tossendo e ogni tanto mi debbo soffiare il naso!
Ti basta?
E dire che l’esperienza mi ha insegnato una regola fondamentale: MAI FARE PROGRAMMI CHE NON POSSANO ESSERE RIMANDATI. Ci casco regolarmente. Mi porto sfiga da me. E ci resto anche male!
Comunque, come ti dicevo, non funziono più come una volta, non riesco più a correre di qua e di là, a fare questo e quello. Mi pesa fare la spesa, non sopporto più la burocrazia, darei non so che cosa per far fare a qualcun altro la fila alle poste al posto mio, odio sempre di più stirare (ho cumuli giganteschi che mi aspettano e che io ostinatamente fingo di non vedere; ormai non ho più posto in casa dove nasconderli… o li affronto o mi sa che dovrò scappare di casa…), mi affatico solo al pensiero che domani dovrò portare alla ASL la Madre ultraottantenne (diciamo pure quasi novantenne) e che poi le dovrò fissare l’appuntamento dal dentista… e che poi ce la dovrò accompagnare… e che poi dovrò ANCH’IO andare dal dentista… Che fatica!!!
Dimmi un po’… ma che l’origine di tutta questa “fatica di vivere” sia, banalmente, il passare degli anni, insomma, la vecchiaia che incalza per me over 50???
AIUTO!
Missing pimpantezza, freschezza e agilità.
Le RIVOGLIO!!!
Ma vedrai che appena riuscirò ad andare in piscina, ritornerò scattante di fisico e di mente!... almeno lo spero… sempre che io guarisca presto da tosse e raffreddore…
Ma tu che fine hai fatto? Mi stai preoccupando… non ti starai mica esaurendo, correndo di qua e di là come al tuo solito? Almeno tu sembri riuscirci senza grossi problemi... qual è il tuo segreto, mia pimpantissima coetanea?
In attesa di tue notizie fresche, ti saluto, e tossendo e starnutendo… vado ad organizzare la spesa per la Madre e per noi... che fatica!!!
Tua Stordita
ma dai figurati!!!è stato un piacere e le parole affettuose sono ampiamente meritate!
RispondiEliminaSecondo me di sostenitori ne avete tanti altri, ma magari timidi, che si limitano a leggere senza manifestare la loro presenza..
tempo al tempo comunque e sì: coltiviamo l'ironia, sempre e comunque!
Stordy!!! Che belle le maschere della commedia dell'arte, e che pena vedere che i bambini e i ragazzi di oggi nemmeno le conoscono! Ma il brutto è che sti bimbetti nemmeno li mascherano più! perchè?! era così bello il periodo di carnevale pieno di mascherine in giro e di coriandoli svolazzanti...ora le feste (se si fanno) si fanno al chiuso degli asili, e le maschere sono riservate a un paio di giorni "grassi" se va bene: che peccato!!
Quanto al tempo che paradossalmente non basta mai, proprio nel momento in cui non si lavora più e si ha tutta la giornata a disposizione: sai che succedeva anche a me? e "faccia lo sposo" me lo ricorda sempre. Penso che accada perchè a quel punto non ci si concede mai un momento di stacco: la mente si sintonizza su tutta una serie di doveri, solo doveri, faccende da sbrigare, appuntamenti da rispettare, forse per compensare quel vuoto. Mentre quando uno per forza di cose sta fuori almeno mezza giornata è come se si sentisse più giustificato a concedersi momenti di sano relax e a lasciar andare le faccende domestiche (sempre a costo di grandi battaglie con la propria coscienza, ma è DOVEROSO affrontarle e mettere quella a tacere una volta per tutte!).
ma scendiamo nei dettagli: i panni da stirare! dunque devi sapere che io il primo anno di matrimonio stiravo pure i calzini...ed ero anche molto fiera e quasi felice di farlo (pensa te come stavo!!!). poi il secondo anno sono un po' (ancora non del tutto)rinsavita passando a occuparmi solo delle cose che ritenevo fondamentali.....ora, alle soglie del quarto anno, sono giunta alla conclusione che: le lenzuola si stirano benissimo da sole mettendole sul letto; le magliette basta passarci sopra mani abbastanza calde e piegarle molto bene, gli asciugamani na favola: autostiranti e perfettamente ripiegabili. a conti fatti, rimangono da stirare giusto le camicie della divisa di faccia lo sposo che poi, per inciso, ha imparato benissimo a stirarsele da solo e comunque, visto che poi vanno sotto il maglione, basta giusto spianare collo e polsini!!!
prova a vedere nel mucchio: comincia a scegliere quello che puoi rimettere a posto senza passarci sopa la piastra rovente. ma sii molto severa nella selezione! Stana i mucchi,pure quelli nascosti, rimetti tutto a posto, piegato bene nei cassetti o appeso con cura negli armadi e lascia andare quella assurda intenzione di tirare fuori l'asse e il ferro da stiro: non dirlo, ma non pensarlo, manco per scherzo!!
Poi esci e goditi questo bel sole di oggi, alla faccia dei "doveri".
Miliardi di baci, cara amichetta!!!
e buona domenica!