giovedì 16 agosto 2012

Un Ferragosto da turista a... Roma!!!


Affry carissima,

cosa mi è successo di bello in questi giorni di caldo tropical-equatorial-umiderrimo???

Niente di che.

Ho solo aggiunto una pallina in più al pallottoliere della mia età… insomma, bando agli eufemismi, all'inizo del mese ho compiuto gli anni e… wow!!!, anche se mi sto pericolosamente avvicinando al cambio di decina, ho deciso di fregarmene e di festeggiare. Quello che conta è lo spirito, e il mio spirito è ancora un vero ragazzino che qualche volta scivola e si fa del male, ma che il più delle volte ama sognare, divertirsi, curiosare e cercare la metà sempre piena del bicchiere.

E allora sono una vera ragazzina anch’io, no? Dimmi di sì, ti preeegooooo

Poi, che altro è successo… ah sì, sono terminate le Olimpiadi, purtroppo… con una domenica sportiva (il 12 agosto) che tra pallavolo (lo sport più amato e praticato dagli altri 3 componenti della mia famiglia, specie dal Trequarti), pallanuoto, pugilato, ginnastica e cerimonia conclusiva ci ha tenuti incollati al televisore per quasi tutta la giornata. Belle. Peccato siano finite.  Ma ritorneranno tra 4 anni e allora ricomincerà il mio trip di sublimazione giornalistico-sportiva, non vedo l’ora!!!

Ma passiamo ad altro.

Ieri era Ferragosto. E sai che cosa ho combinato? Ho deciso di fare la turista a Roma, la mia città! E allora io, le mie due ragazze (le mie figlie adolescenti, ovvio! Il Trequarti era occupato sul terrazzo con l’impianto di annaffiamento in vista della nostra prossima partenza per le vacanze) e due amici abbiamo prima fatto un giro nel centro pacificamente occupato dai turisti (secondo me sono pazzi a visitare Roma con ‘sto caldo, lo confermo), pranzato in un fast food (ogni tanto mi piace “avvelenarmi” consapevolmente per poi apprezzare di più la sana cucina quotidiana), riposato sotto gli alberi di Villa Borghese (bello, riposante, un venticello persino quasi fresco, ma perché io càpito sempre al SOLE??? C’era un buco tra i rami e una volta spaparanzata, mi sono accorta di essere in parte al sole , accidenti!!!) e poi abbiamo visitato la Galleria Borghese, vero momento clou della giornata. Era da qualche anno che non ci tornavo e la visita rimane per me un’esperienza bellissima, ogni volta diversa. Adoro rimanere ogni volta a bocca aperta davanti a quell’alta concentrazione di meraviglie dall’antichità all’Ottocento.  Mi piace godermi Tiziano e Caravaggio, Raffaello e Canova, soffermarmi davanti ai combattimenti tra i gladiatori in mosaico, osservare Domenichino (con un particolare che trovo modernissimo),


Domenichino, La caccia di Diana (part.)
                                              fonte: il web


Cranach, Antonello da Messina e la Peplofora, ma quello che ogni volta mi stupisce di più è Bernini. Poter girare attorno ai suoi capolavori di marmo, scoprire ad ogni passo, ad ogni occhiata un’espressione diversa dei personaggi, apprezzare il loro movimento bloccato in un attimo, ammirare la resa della muscolatura, della mano forte di Plutone affondata nella coscia di Proserpina,


G.L. Bernini, Ratto di Proserpina (part.)           fonte: il web



o al contrario della pelle flaccida  del vecchio Anchise

         G.L. Bernini, Enea e Anchise
                         fonte: il web


Ma l’opera che mi fa quasi cadere in preda della sindrome di Stendhal è l’Apollo e Dafne:

G.L. Bernini, Apollo e Dafne    
                              fonte: il web


non mi stancherei mai di guardarla, di osservarla da ogni parte, di gustare pian piano la gioia-sorpresa di Apollo e il doppio terrore di Dafne, di perdermi nella magia della resa tecnica delle dita di lei che si trasformano in alto in fronde e in basso in radici,

      G.L. Bernini, Apollo e Dafne (part.)
                                              fonte: il web


 per non parlare dei capelli sparsi e immobilizzati al vento di lei e del manto avvolto su se stesso come in un turbine di lui.

Meraviglia, sogno, estasi. Questi i miei sentimenti. Ogni volta. Mi sono sentita di nuovo appagata, in pace con il mondo e con me stessa. L’arte mi fa sempre questo effetto, da quando la studiavo all’università, sempre, ma soprattutto alla Borghese, davanti ai capolavori di Bernini. Consiglio un “viaggio” del genere a chiunque. Fa bene agli occhi, fa meglio allo spirito. Lo consiglio spassionatamente poi a chi la pensa come il nostro ex ministro Tremonti a proposito dell’affermazione che “La cuvtuva non si mangia”, da te citata nell’ultimo post: evidentemente esperienze del genere non ne hanno mai fatte, poverini loro!!!

Le mie ragazze hanno apprezzato e capito. Alla fine erano stanche, ma contente. Potere dell’arte con la “A” maiuscola!!! Unico neo, almeno per me: avere solo due ore a disposizione per visitare tutta la galleria, perché dato l’alto afflusso, il pubblico è diviso in turni con orari prestabiliti dalla prenotazione e non si può sgarrare: gentilmente i custodi ti invitano a uscire dalle sale, mentre il turno successivo preme per entrare. Unica soluzione per me: selezionare le opere, far finta che le altre non esistano, per potermi godere di più quelle che amo.

Poi il rientro nel nostro quartiere deserto e dai negozi tutti chiusi (l’unica gelateria aperta è stata presa d’assalto dai pochi sopravvissuti, noi tre comprese). Quindi ho deciso di celebrare il mio rinnovato “patto” con l’arte e con la Borghese appagando anche lo stomaco con un sano cous cous di pollo di cui ho appena scoperto la ricetta: facile e gustoso (adoro le spezie!!!).

Conclusione: un’ottima giornata cittadina, nonostante il caldo. Ah, debbo confessarti una cosa, il mio trucco di quest'anno per sopportare il solleone lungo le strade romane. Da qualche giorno, infatti, sto girando con l’ombrello nella borsa, non per timore della pioggia (figurati!), ma per evitare il sole. Appena c’è da attraversare un tratto allo “scoperto”, cioè senz’ombra, apro il mio ombrello e vado. Faccio un po’ vecchia-signora-matta, ma chissenefrega. Dovrei comprarmi uno di quegli ombrellini cinesi coloratissimi, decisamente più carini e alla moda del mio blu da pioggia, ma non mi risulta che ne esistano dei modelli da borsetta. Studierò la questione.  


 fonte: il web


E tu come hai celebrato il Ferragosto, creando pasticcini-tazzine o gufetti di lana? Non credo proprio, non ti ci vedo… ancora.

Ah, ma mi stavo dimenticando: questa volta mi piace il nuovo abito delle Spampanate!!! Mi piacciono le righe inglesi o british che siano, mi piace il contrasto tra il rosa-fragola dello sfondo e il crema dei post: due gusti di gelato che mi piacciono molto insieme e fanno molto estate. Complimenti, stavolta niente da obiettare, nemmeno diplomaticamente. E poi, il rosa richiama il rosso-menopausa, quindi ci siamo, no???


 fonte: il web


Come ti accennavo tra le righe, prossimamente partirò per le vacanze all’estero e sarò rigorosamente senza computer, quindi non potrò aggiornare il blog. Ma non ti preoccupare, tra 20 giorni sarò di nuovo qui, nell’Ex caput mundi, di nuovo a imperversare pestando sui tasti di quest’amabile tastiera!

A presto

Tua Stordy

Nessun commento:

Posta un commento