sabato 10 novembre 2012

Spampa style (e un po' di risposte)

Stordyyy!

oggi qui a Torino piove da vero autunno e io, finalmente, mi accingo a risponderti e provo a farlo con un minimo di ordine...

Però prima ti dico che pare che le nuove tendenze della moda si siano ispirate a noi Spampa: robe disaccoppiate, ricrescita dei capelli in bella vista e altre amenità in stile sono povera e non c'ho gusto... Non parlo ovviamente della haute couture, parlo della street fashion, ovvero di quello che poi la gente compra e mette. Qui, mia cara Stordy, siamo oltre il casual nel senso di vestizione "a caso", siamo all'apoteosi dello Spampa style!

 Allora. Parto dalle Leggère considerazioni e naturalmente ti ringrazio per l'esclamazione di apertura (ammmazzza se c’hai ragggione!) perchè insomma, fa sempre piacere sapere di essere sulla stessa lunghezza d'onda! Tralascio la prima considerazione perché è ormai un fatto conclamato anche dalla scienza che siamo superiori. Sorvolo sulla Seconda considerazione perché star qui a spiegare il pilates sarebbe lungo, ma posso dirti che ne traggo qualche giovamento, anche se non in termini di assottigliamento, quanto di resurrezione (come giustamente dici tu) di alcuni fasci muscolari di cui non percepivo più l'esistenza. Aggiungo che  un tempo lontano provai il Wii Fit, e che mi è piaciuto un sacco per gli stessi motivi che dici tu, ma io non ho assolutamente la fermezza di allenarmi da sola, nemmno se mente sulla mia fit-età

Terza considerazione. Per consolarti ti dico che neanche io amo il salto del ruscello e tantomeno i dirupi. Insomma, non sono propriamente uno stambecco. E per tranquillizzari ulteriormente ti dico che sia in bici, sia a piedi, mi piace fermarmi, non arrancare, e prendermi pure del tempo per mangiare come si deve (si sa che dopo una certa età, per citare il film Il Club delle Prime Mogli, che ben ci rappresenta, "addio passione, benvenuto profiteroles"). Purtroppo non ho trovato la clip in cui questa meravigliosa citazione viene pronunciata, ma nel trailer ci sono altre piccole amenità.




Salone del Gusto: questa edizione mi ha un po' delusa... In passato l'organizzazione per vie tematiche (la via dei salumi, del formaggio, ecc) mi piaceva di più. Poi la quantità di gente, di scolaresche e di assatanati da assaggio un po' mi disturba, come i forzati da foto a piazza Navona, peraltro. Si è trasformata in una grande fiera del mangiare, perdendo un po' , almeno per me, la genuinità e la semplicità dei primi anni. Invece trovo sempre fantastica Terra Madre: sono stata due ore a parlare con un contadino indiano e con una agronoma indonesiana, ho imparato un sacco di cose, e poi è una sezione bella, colorata, molto vitale (sono stata troppo seria?)

Passo ai Corsi e Ricorsi. 
Scusa, Katy Perry chi? Qui si apre uno dei grandi dibattiti di casa mia. La figlia Grande è molto pop, il figlio Piccolo ha attraversato diversi momenti musicali, di cui il peggiore è stato sicuramente il metal, ma io l'ho presa come una sorta di apprendistato musicale, visto che anche io sono stata ferma per molto tempo a Battisti e giù di lì. Il bello è che litigano a botte di "tu non capisci niente" e "tu non fare sempre il saputello". Che meraviglia... E comunque ci vuole sicuramente orecchio giovane e fino per distinguere una Perry da una Swift :-) .Quindi consolati!


La musica in realtà è solo uno dei tanti corsi e ricorsi. Pur essendo io sommamente disordinata, non sopporto il LORO disordine: l'odore di grotta nella camera del Piccolo, i fogli ammonticchiati nella stanza della Grande (non si butta via niente, potrebbe sempre servire, da chi avrà preso anche questo proprio non lo so!) . E qui per un certo periodo ho replicato ampiamente le occasioni di contrasto con mia madre, che mi smandrappava l'ordine dei libri nella libreria per pulire, così io non trovavo più niente e quando mi proponevo per le pulizie per evitare il problema,  mi faceva capire che non ero abbastanza sofisticata come colf. Ho usato il passato perché alla fine me ne sono fatta una ragione, non guardo e non entro nelle loro stanze che ovviamente si puliscono da soli. Però non ci entro nemmeno quando me lo chiedono loro, fedele al motto hai voluto la bici? ora pedala! 

E a proposito di bici, si è abbattuta su di me la tragedia del furto della mia gloriosa bicicletta da madamina torinese dal garage. E si sono pure portati via la magnifica pompa nuova che avevo comprato per gonfiare le gomme. Siccome è la seconda che mi rubano, passerò al bike sharing, che a Torino funziona adesso abbastanza bene (almeno così dicono). 

ciauuuu
tua Affry



domenica 4 novembre 2012

Corsi e ricorsi...


 
Ciao, carissima Affryyyyyyyy !

In attesa di tue puntuali osservazioni alle mie considerazioni del post precedente, mi voglio confrontare con te su una questione in merito alla quale ho avuto modo di cogitare in questi ultimi giorni… no, non ti preoccupare, non si tratta di Halloween e delle trite e ritrite storie che questa pseudo-festa comporta (“Ma che ci azzecchiamo noi italiani con Halloween?”; “Ma è solo una questione commerciale, per far spendere soldi alle mamme e ai ragazzini!”, “Ecco, un’altra americanata di cui non c’era proprio bisogno!”), anche se qualcosa di minimo per le figlie e due amichette ho dovuto fare (cena e, dopo cena, solito accampamento scout nel soggiorno, lasciato a loro disposizione per giochi notturni vari… ma all’una erano già tutte crollate dal sonno, per fortuna!).

No, riflettevo in questi ultimi tempi che con i figli, finché sono piccoli il tempo passa velocemente, ma non hai (scusa il gioco di parole) il tempo per accorgertene; poi, quando diventano adolescenti ed i ritmi famigliari diventano più umani, ecco che capitano delle cose che ti fanno prendere coscienza che il tempo è passato, eccome se è passato!!! E che, prendendo come esempio Le tre età della donna di Gustav Klimt, stai tendendo sempre di più ormai verso l’oscura figura-età sulla sinistra del dipinto… per intenderci meglio, vedi un po’ qui sotto:

 
 fonte: il web

 

 
Ma vado a spiegare.

L’anno scorso la figlia Grande (allora quattordicenne), al primo anno di liceo, ha cominciato a studiare il latino; per fortuna, nel mare magno delle spese per i libri scolastici, ho potuto risparmiare quella per il vocabolario di latino, perché le ho potuto passare il mio, ancora in ottime condizioni. “Bene! E dove sta il problema?”, ti starai giustamente chiedendo. Il problema è che ho improvvisamente ricordato l’effetto che a suo tempo mi fece studiare l’inglese con il vecchio dizionario degli anni del liceo di mio padre. Quel dizionario dalla copertina bordeaux che ancora possiedo e conservo come una reliquia, si era fatto la guerra e il dopoguerra, un tempo lontano anni luce dagli anni Settanta di me Stordita studentessa liceale! Mi parlava di un tempo immemorabile, mitico, confermato dalle annotazioni in inchiostro nero per stilografica (nota bene: STILOGRAFICA, non BIRO!!!) scritte da mio padre con una calligrafia ancora un po’ infantile, lontana da quella dai caratteri minuti, precisissimi e leggibilissimi che diventò in seguito. Insomma, quel tempo mitico adesso per mia figlia corrispondeva a quello del MIO vocabolario, capisci????? Cioè, ora per mia figlia, io stavo a mio padre come il mio vocabolario stava al vocabolario di mio padre… come dire: mia figlia mi aveva “raggiunto” in una tappa della vita che io ricordavo (non quella delle pappe e dei pannolini, e nemmeno quella della scuola primaria) e che consideravo “da adulta”, così come io avevo raggiunto una tappa della vita di mio padre: l’inizio della vecchiaia!!!

Capìto il mio dramma???

Dramma che ha avuto un seguito ieri.

Ieri la mia figlia Piccola (dodicenne), nota canterina e amante delle mode (apro una parentesi un po’ lunga: ma da chi accidenti avrà preso in questo è un mistero… da me proprio no: io vesto sempre “casual”, nel senso che pesco “a caso” dal mio armadio vari residuati bellici e non. Dal Trequarti escluderei, dal momento che per lui l’importante è coprirsi più che vestirsi), stava vedendo e sentendo video clip vari di cantanti “femmine” anglofone; io, per tenermi informata delle mode, chiedevo ogni tanto: “E questa chi è?”. E lei: “Ma è Katy Perry, mamma!”, naturalmente esclamato col tono di chi risponde a una cosa ovvia come il sole. E io: “Ahhh, è vero, hai ragione”. E dopo un po’, sempre io: “E questa, è sempre Katy Perry, no???”. E lei: “Ma cosa dici, questa è Taylor Swift, mamma, non lo senti???”, con un tono tra il sorpreso e lo schifato. E io, imperterrita: “Ma non ti sembrano tutte uguali queste canzoni? E le cantanti poi, non ti sembra che abbiano tutte lo stesso tono di voce?”. E lei, appoggiata subito dalla sorella: “Ma cosa dici!?!?!? Non senti che sono diversissime!?!?!?”, con un tono sempre meno meravigliato e sempre più schifato. E io, per salvare la faccia: “Mah, a me sembrano tutte identiche, ma lo sapete bene che sono sordastra… forse è per questo che le canzoni e le cantanti mi sembrano tutte uguali, ehhh…!!!”.

Capìto???

Ormai sono in ritardo con i tempi in fatto di mode musicali (e questo è solo l’inizio, lo so già). E la cosa peggiore è che ho reagito proprio come reagiva mia madre quando ascoltavo Lucio Battisti o la musica rock: “Ma è musica, questa? Per me è soltanto rumore!… e quello lì, con tutti quei capelli, non mi dirai che sa cantare e che ha una bella voce!!!”. Al che io rispondevo: “Ma cosa dici, mamma!!!”, proprio come le mie figlie adesso con me…

CONCLUSIONE:

Mannaggia, il tempo passa e noi Spampanate over 50 ripercorriamo inesorabilmente le stesse tappe che i nostri genitori hanno percorso con noi…

Io me ne sto accorgendo adesso. Mi sa però che tu, cara collega Spampa nonché coetanea, te ne sarai già accorta da qualche tempo, visto che i tuoi pargoli sono più cresciutelli delle mie due creaturine, sbaglio forse?

Fammi sapere.

Ciaoooooo!!!

Tua Stordy

P.S. E’ decisamente scoppiato l’autunno: freddo, pioggerella fina fina che bagna lo stesso e ti costringe a tenere aperto l’ombrello. Non ti dico lo spasso stamattina (domenica) a piazza Navona, piena di turisti tutti intenti, nonostante la pioggerella, gli ombrelli e gli impermeabili, a fotografare e farsi fotografare, a riprendere e riprendersi, nel solito delirio del souvenir fotografico a tutti i costi! Ma guardare, osservare e capire (magari!) per cercare di ricordare meglio, noooooo??? Orrore!!!
Roma, Piazza Navona, G.L. Bernini, Fontana dei Fiumi (part.)
fonte: il web